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Terra dei Fuochi: io, avvocato, lotto per mio padre morto

Terra dei Fuochi: io, avvocato, lotto per mio padre morto

'Anche mia madre malata, sentenza zittisce tutti i negazionisti'

NAPOLI, 31 gennaio 2025, 16:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Ho iniziato a occuparmi della Terra dei Fuochi perché non sopportavo più il degrado e le condizioni di inciviltà in cui siamo costretti a vivere.

E perché tanta gente moriva attorno a me, tra cui mio padre, portato via da una leucemia e da un cancro alla vescica che lo ha consumato in tre mesi".
    Così Valentina Centonze, 45enne avvocato di Acerra che ha assistito i 71 ricorrenti, tra cittadini e associazioni, cui la Cedu ha dato ieri ragione condannando lo Stato Italiano per la decennale inerzia nei territori a cavallo tra Napoli e Caserta distrutti dagli sversamenti illegali della camorra e di imprese spesso abusive.
    Centonze porta sulla sua pelle i segni dei disastri ambientali della terra in cui è nata e cresciuta.

"Anche mia madre - racconta - ha avuto un cancro al seno, ma ora sta bene.
    In tantissime famiglie di Acerra si contano i malati". La storica sentenza zittisce tutti i negazionisti. "È l'ora di agire - sottolinea - perché in questi anni si è fatto poco.
    Basta andare sul sito della Regione nella parte del Piano Regionale delle Bonifiche, che riporta un censimento dei siti inquinati addirittura del 2005 e gli interventi fino al 2010.
    Dopo cosa è stato fatto, perché il sito non è aggiornato"?
   

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