"Don Peppe Diana, oltre ad essere un faro per la lotta alla criminalità organizzata, è anche un faro per la democrazia con il suo invito a partecipare alla vita della comunità, specie in questi periodi così bui in cui i valori democratici vengono messi in discussione quotidianamente".
Nel suo primo anno da ex sindaco, dopo un decennio passato ad alimentare nelle massima veste istituzionale cittadina la memoria del suo vecchio amico don Peppe, Renato Natale, protagonista della rinascita di Casal di Principe, culminata con la visita del Capo dello Stato Sergio Mattarella il 21 marzo del 2023, invita a guardare oltre quello che è stato il significato del messaggio di don Diana, originariamente teso al risveglio della cittadinanza contro lo strapotere camorristico sul territorio.
"Oggi viviamo una realtà
diversa - dice Natale - in cui c'è meno voglia di rimettersi in
gioco, e specie i giovani non sembrano avere molta voglia di
avvicinarsi alla vita della comunità, anche alla politica. La
camorra è meno visibile, si muove in modo sotterraneo, ma è
comunque presente e potrebbe sfruttare questa mancanza di voglia
da parte dei giovani di essere parte attiva e concreta del
rilancio di una comunità. Rilancio - aggiunge Natale - non
ancora terminato".
Natale sta constatando con mano quanto afferma, visto che da
alcuni mesi - spiega egli stesso - si è rimesso in gioco
politicamente aprendo a Casal di Principe la sezione locale del
Pd, cui si sono tesserati vecchi militanti di quello che fu il
Partito Comunista, che da anni non partecipavano alla vita
pubblica. Ma di cittadini se ne vedono pochi alla riunioni, di
giovani anche; "eppure affrontiamo temi sentiti a Casal di
Principe, come l'abusivismo edilizio, ma sembra che la gente non
creda che la partecipazione attiva possa portare risultati
positivi e di cambiamento per il territorio, pensa di non poter
incidere, un po' come avveniva qualche decennio fa quando si
delegava tutto alla camorra. Assistiamo ad una vera e propria
crisi dei valori della democrazia, acuiti da quanto avviene in
tutto il Mondo. Per questo il messaggio di don Diana di
partecipazione comunitaria e di ribellione ad un potere come
quello dei clan va valorizzato e riletto sempre".
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