Quinto appuntamento del ciclo
*Comunicare al tempo dell'intelligenza artificiale*, fortemente
voluto dalla Dirigente, Prof.ssa Filomena Zamboli, e curato
dalla Prof.ssa Maria Cutolo.
Nell'aula De Simone del Liceo, l'incontro con i professori
Francesco Colace, ordinario di Informatica presso il
dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università degli
studi di Salerno, e Bruno Siciliano, ordinario di Automatica e
Robotica presso l'Università Federico II di Napoli, si è
trasformato in un happening di straordinario valore formativo.
Sono state illustrate alcune fra le innovazioni più importanti
nel campo dell'informatica e della robotica, ambito nel quale
Bruno Siciliano è una vera e propria leggenda vivente,
conosciuta, ammirata e soprattutto studiata in tutte le
università e i centri di ricerca del mondo.
Gli studenti sono stati guidati in un percorso che ha mostrato come quelli che fino a ieri sembravano essere solo parti dell'immaginazione fantascientifica più spinta oggi siano diventati realtà.
Gli
esoscheletri, per esempio, artefatti che supportano e coadiuvano
il corpo umano, consentendogli di accedere a funzioni che gli
sarebbero precluse a causa di patologie invalidanti. Si pensi
anche alle applicazioni della robotica alla chirurgia o alla
diagnostica invasiva. Sono ambiti nei quali Siciliano e la sua
équipe di ricerca stanno raggiungendo traguardi straordinari, di
importanza cruciale per la salute. Nell'incontro sono stati
toccati anche temi che vanno al di là dell'ambito strettamente
tecnologico: la prospettiva di un umanesimo digitale, la
questione del 'limite' che il ricercatore deve saper sempre
adottare, ponendosi il problema delle applicazioni e delle
implicazioni della propria scoperta; l'urgenza di non
demonizzare la tecnologia ma di apprezzarne appieno le
potenzialità di miglioramento della vita delle persone. Molto
stimolante, per l'uditorio, il motto "Keep the Gradient" che
Siciliano ripete ai suoi studenti perché lo facciano proprio.
Significa che bisogna sempre perseguire l'obiettivo più alto
possibile, non autocensurare le proprie ambizioni. Non è detto
che si arrivi necessariamente al risultato sperato, ma è il solo
viatico per migliorare e migliorarsi. L'incontro con i due
studiosi ha fatto comprendere agli studenti del Pascal
intervenuti che si può fare ricerca e innovazione rimanendo al
Sud e che negli atenei campani è impartita una formazione di
livello altissimo. Si è evinto ancora una volta che la migliore
arma strategica per un Paese è la ricerca nella quale
bisognerebbe investire molto di più dell'attuale, magrissima,
quota di PIL.
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