"Il mio assistito ha la sua versione: sostiene di aver reagito a un'aggressione, ci sono vari elementi a sostegno di questa sua tesi".
Lo afferma
l'avvocato Luca Raviele, difensore del minorenne imputato per
l'omicidio di Santo Romano, il 19enne ucciso nella notte tra il
1 e 2 novembre 2024 a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli).
"Ha dichiarato che gli è stata lanciata una pietra.
Che fu
Santo Romano con gli amici a venirgli incontro, ad aggredirlo
con schiaffi", ha aggiunto il legale. "Uno di loro ha cacciato
un coltello e lui, intimorito, ha estratto la pistola e ha
sparato ma per metterli in fuga senza neanche sapere che poi lo
aveva ferito mortalmente. Questo è quello che lui ha dichiarato,
fin dal primo momento, e trova in parte riscontro negli atti e
nelle testimonianze. Cioè, detto in due parole, lui ha reagito a
una aggressione. Tra l'altro stiamo parlando di un soggetto
minorenne che ha anche problemi psichiatrici".
A chi gli chiede se il 29 aprile, alla ripresa del processo,
chiederà l'assoluzione per il suo assistito dice: "Eventualmente
chiederò di valutare se ci sono gli estremi di una legittima
difesa putativa. Si tenga presente che lui in quel momento, se
ha avuto quella reazione è stato per difendersi da
un'aggressione che stava subendo".
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