La realizzazione di un nuovo
sistema di localizzazione in mare di plastiche mediante
l'impiego di piattaforme remote e di prossimità, per il
successivo recupero e riciclo. È l'obiettivo del progetto
SIRIMAP, acronimo di SIstemi di Rilevamento dell'Inquinamento
Marino da Plastiche e successivo recupero-riciclo.
L'attività di ricerca e sviluppo industriale del valore di 6.6
milioni di euro focalizza anche i sistemi per il campionamento,
le metodologie per l'analisi in situ ed in laboratorio delle
plastiche e la messa a punto di opportune strategie di recupero
e riciclo. Al progetto, guidato dal Distretto Aerospaziale della
Campania DAC, partecipano in qualità di partner le Università di
Brescia e del Molise e l'azienda IREOS; inoltre, partecipano
come soci attuatori del DAC gli istituti ISASI, ICAR, IAS e IPCB
del CNR, l'Università Parthenope di Napoli e le aziende MAPSAT e
Officine Meccaniche Irpine, OMI.
Le attività realizzate per SIRIMAP risultano particolarmente
rilevanti per la tutela del Mar Mediterraneo, recentemente
identificato come una regione di accumulo di detriti in
plastica.
"In questo scenario SIRIMAP rappresenta una proposta strategica
per l'area di specializzazione "Blue Growth", ha spiegato Rino
Russo, Project Manager del progetto - ed in linea con le
direttrici di sviluppo definite a livello mondiale, europee e
nazionali. La mappatura in termini di capacità inquinante delle
isole di plastica (cosiddetti "plasticvortex") presenti nei mari
è la sfida maggiore considerando che le microplastiche entrano
nella catena alimentare di specie animali e arrivano fino
all'uomo".
Grazie alle attività di innovazione portate avanti dalla
partnership fra il mondo dell'impresa e mondo della ricerca, si
sviluppano strategie e metodi di analisi dei dati satellitari
per la mappatura delle macroplastiche da remoto, inclusi nuovi
algoritmi di identificazione; lo sviluppo di una nuova
configurazione di velivolo a pilotaggio remoto (UAV) con
campionatore sganciabile e recuperabile (piattaforma di
prossimità) per la mappatura delle plastiche.
"Partendo da indicazioni e dati globali ottenuti da osservazioni
a quota satellitare abbiamo sviluppato una particolare
configurazione di velivolo a pilotaggio remoto per avvicinare
diversi sensori alle zone di interesse - ha spiegato
Michelangelo Giuliani, di Caltec/OMI - potendo seguire un
decollo verticale e coprire distanze considerevoli dell'ordine
di centinaia di chilometri quadrati è possibile trasportare in
volo un sensore fisso del peso di circa 5 Kg ed un set di
sensori da sganciare in zone specifiche seguendo traiettorie ed
evoluzione dei contaminanti. La sfida futura - ha concluso
Giuliani - è l'integrazione diretta dal segnale satellitare con
il sistema di guida e controllo e la contestuale elaborazione
dei dati ottenuti in tempo reale. Parliamo di sistema di guida e
controllo del velivolo".
"Nel Mezzogiorno le imprese eccellenti, i centri di ricerca, le
Università rappresentano per dimensioni, numeri, occupazione,
valore aggiunto, gli attori più dinamici e in grado di proporre
progetti volti a competere nella partita della globalizzazione -
ha detto il presidente del DAC - Luigi Carrino - In questo
quadro il Distretto Aerospaziale della Campania si propone come
network che riunisce i protagonisti del settore, puntando a un
modello di sviluppo che, in ottica di filiera allargata, agisce
come ecosistema industriale compatto a maggior capacità di
penetrazione commerciale. L'intento è supportare in particolar
modo le PMI associate nel percorso di cambiamento, favorirne
l'accessibilità a nuove opportunità di business, promuovere
processi collaborativi e scambio di esperienze e buone pratiche,
attivare sinergie strutturali - prosegue Carrino - va rimarcato
che la Campania riveste un ruolo importante nella filiera
aeronautica nazionale. Ciò è constatabile dal rilevante peso
dell'area in termini di Valore aggiunto, di Export, di Unità
locali e di Addetti che in media è di circa 20. Rilevante è
anche il peso del settore sull'industria manifatturiera, 8,4% in
termini di valore aggiunto e 5,6% in termini di export, valori
superiori rispetto a quelli meridionali e soprattutto nazionali
che evidenziano la maggiore specializzazione della regione nella
produzione aeronautica. Si tratta di una industry dalla
supplychain più complessa e verticistica, caratterizzata dalla
presenza di grandi imprese (134 addetti per unità locale)".
I risultati ottenuti con il progetto Sirimap hanno permesso la
realizzazione di dimostratori ad alto grado di innovatività
quali: mockup in scala reale con payload, un sistema compatto
opto/meccanico per analisi in situ, soluzioni impiantistiche per
la separazione di rifiuti marini. In tutte le fasi sono stati
presenti partner con competenze specialistiche per lo
svolgimento delle attività: localizzazione da remoto
(Uniparthenope, MAPSAT), localizzazione di prossimità (OMI,
CNR-ISASI/ICAR/IAS), analisi in situ (CNR-ISASI/IAS), analisi in
laboratorio (CNR-ISASI/IPCB, UNIBS, UNIMOL), recupero/riciclo
(CNR-IAS/IPCB, IREOS, UNIBS), dimostratori (OMI, CNR-ISASI/IPCB,
IREOS), verifica attività (DAC).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA