E' un progetto
FIRM che coinvolge CNR, regione Campania, cooperative di pesca e
17 comuni, con l'obiettivo quello di allestire aree per la
raccolta dei rifiuti e il riciclo nei porti. Sarà presentato
martedì nella Sala Conferenze dell'Area Marina Protetta Punta
Campanella alle 10,30. Tutti insieme per cercare di avere un
mare sempre più pulito. Quali materiali verranno raccolti?
"Bottiglie, sacchetti e cassette di plastica, reti e attrezzi
per la pesca, materiali pesanti. I rifiuti accumulati nel Mar
Mediterraneo", fanno sapere dal CNR. "Materiali che mettono a
serio rischio la biodiversità delle acque e l'intero ecosistema
marino", spiegano.
Secondo "The Mediterranean: Mare Plasticum", uno studio
pubblicato dall'International Union for Conservation of Nature
(IUCN), nella lista dei Paesi responsabili dell'inquinamento del
Mediterraneo, l'Italia è al terzo posto con ben 34 milioni di
tonnellate di rifiuti. Una quantità destinata a crescere, se non
vengono attuate strategie volte a tutelare e salvaguardare la
risorsa mare.
"Un mare sostenibile, la politica regionale per il recupero
dei rifiuti marini: il ruolo dei pescatori, la ricerca e le
prospettive future", è il titolo dell'incontro che si terrà
martedì prossimo per presentare questo grande progetto di
raccolta e riciclo di rifiuti marini in Campania. Saranno
allestite aree di raccolte nelle zone di ormeggio, in modo da
consentire ai pescatori di conferire e differenziare i rifiuti
pescati. L'obiettivo è creare una filiera capace di generare
valore economico, ambientale e sociale per i territori
interessati.
Il Progetto FIRM "Una rete da pesca per la filiera dei
rifiuti marini" nasce con la finalità di sperimentare e creare
le basi per lo sviluppo di un innovativo ciclo dei rifiuti
marini nella Regione Campania. E' stato finanziato nell'ambito
del Bando di attuazione Multimisura 1.26 - 1.40 - 5.68 del
Programma Operativo afferente al Fondo Europeo per gli Affari
Marittimi e della Pesca 2014-2020, voluto dal D.G. Politiche
Agricole, Ufficio Centrale Pesca e Acquacultura della Regione
Campania, al fine di favorire l'attivazione di quelle potenziali
sinergie tra il mondo della ricerca e il settore della pesca,
per la sperimentazione e individuazione di filiere innovative
dei rifiuti marini. Promotore e capofila è l'Istituto di Ricerca
su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale
delle Ricerche (CNR-IRISS), in collaborazione con l'Istituto di
Scienze dell'Alimentazione (ISA) di Avellino e l'Istituto per i
Polimeri, Compositi e Biomateriali (IPCB) di Pozzuoli. Le
Organizzazioni regionali dei pescatori, partner del progetto,
includono: UNCI - Federazione Regionale della Campania;
Federpesca - Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca;
Confcooperative - FedAgriPesca Campania; AGCI Campania; LEGACOOP
Agroalimentare; Coldiretti - Impresa Pesca. Tra i partner anche
le Associazione: AICS Napoli, Assoutenti Campania e Hippocampus.
Il progetto è patrocinato da MareVivo onlus, uno dei principali
promotori della Legge Salvamare, la cui recente approvazione si
pone come un'opportunità fondante per aumentare l'efficacia del
progetto FIRM. Attualmente sono 17 i comuni che hanno aderito al
progetto: Amalfi, Bacoli, Castellabate, Cetara, Ischia, Maiori,
Massa Lubrense, Meta di Sorrento, Montecorice, Pollica
(Acciaroli), Portici, Positano, Procida, Sangiovanni a Piro
(Scario), Salerno, Sorrento, Vico Equense.
"Un progetto innovativo per costruire un'azione di sistema
sui rifiuti di origine marina che la Regione Campania ha
fortemente voluto- sottolinea Alberico Simioli, Direttore
dell'Area Marina Protetta Punta Campanella- Innovazione, ma
anche sinergie con tantissime amministrazioni comunali e con una
categoria, quella dei pescatori, spesso accusata ma che può
svolgere un ruolo importante nel fornire un servizio
ecosistemico per tutti noi. Grazie al CNR, alle Associazioni e
alla Regione Campania per aver scelto l'AMP Punta Campanella per
il lancio di questa importante iniziativa".
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