"Sono passato da una
piccola stanza d'ospedale al grande schermo". Al Giffoni
Experience per presentare il successo planetario di
"Braccialetti rossi", Albert Espinosa ha incontrato questo
pomeriggio i ragazzi della Masterclass del Gff per un
appuntamento dove cinema, vita vissuta, emozioni e scrittura
hanno dato vita ad un'alchimia magica.
"Sono stato malato di cancro - ha continuato Espinosa - ed è
stato nonostante tutto un periodo felice per me. Sono stato
fortunato perché sono passato da una piccola stanza d'ospedale
al grande schermo". Braccialetti rossi è stato tradotto in 50
Paesi e ha venduto 5 milioni di copie. Alla base c'è una storia
vera che per Espinosa è stata molto arricchente: "Non parlo del
cancro - ha continuato - ma di quello che ho imparato con il
cancro. In quegli anni la forza l'ho trovata nel gruppo vero di
Braccialetti rossi. La forza ce la dava il gruppo, l'amicizia.
Non c'è libro che possa spiegare come superare il cancro. La
cosa triste non è morire, ma non vivere la vita intensamente.
Braccialetti rossi per me è il mio Star Wars. È diventato
un'opera di teatro, un film, una serie e presto sarà anche un
musical".
I prossimi progetti? "Ancora scrivere per il cinema e per la
televisione. Sto scrivendo una serie televisiva sulla malattia
mentale - ha dichiarato Espinosa -. C'è un produttore italiano
che è interessato e quindi la farò in Italia".
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