I ricercatori guidati da Lijing Cheng hanno analizzato i dati, raccolti dal 1950 ad oggi, dell'Istituto di Fisica Atmosferica (Iap) cinese e dell'Amministrazione Nazionale per gli Oceani e l'Atmosfera (Noaa) statunitense. In particolare, il contenuto di calore dell'oceano nei primi 2mila metri di profondità è aumentato rispetto all'anno precedente di circa 10 Zetta joule, vale a dire 1 joule (unità di misura del calore) seguito da 21 zeri. Per dare un'idea dell'enormità del valore, 10 Zetta joule di calore possono mantenere in ebollizione 700 milioni di bollitori da 1,5 litri per un anno intero.
La forte preoccupazione non riguarda solo la vita e gli ecosistemi marini, ma anche gli esseri umani e gli ecosistemi terrestri, dal momento che gli oceani assorbono la maggior parte del riscaldamento provocato dalle attività umane.
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