"Non accenna a placarsi il furore filo-venatorio di governo e maggioranza. Contestualmente al grave fatto in Commissione Bilancio, dove è stato presentato un emendamento chiaramente inammissibile che autorizza spari "no limits" anche in città e nelle aree protette, la maggioranza manifesta la volontà anche di smantellare le prerogative istituzionali del Ministero dell'Ambiente, esautorandolo delle sue competenze sulla fauna selvatica, che verrebbero trasferite nelle mani del Ministero dell'Agricoltura". Lo scrivono in una nota congiunta le associazioni Enpa, Lac, Lav e Lipu.
"L'occasione è stata fornita dalla conversione in legge del decreto-legge 11 novembre 2022, n. 173, in materia di riordino delle competenze dei Ministeri - scrivono le ong -.
Nell'approvare il decreto, ieri l'aula del Senato ha espresso parere favorevole ad un ordine del giorno per il passaggio di tutte le competenze in materia di fauna selvatica dal Ministero dell'Ambiente al Ministero dell'Agricoltura. Questo significherebbe dissociare la fauna dalle aree protette, gli habitat, la biodiversità che resterebbero al Ministero dell'Ambiente. Significherebbe subordinare la tutela della fauna alla gestione e alla attività venatoria, che è l'unico vero scopo di tale disegno".
«Siamo stupefatti non soltanto dall'incredibile frenesia filo-venatoria dimostrata da governo e maggioranza in queste prime settimane di legislatura - concludono le associazioni -, ma anche dal clamoroso silenzio del ministro Pichetto Fratin, che si vede sottrarre una fetta sostanziale delle proprie competenze e attribuzioni istituzionali senza aver sinora proferito parola".