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Clima, dal 2013 al 2016 danni per 7,6 mld da eventi estremi

Ci sono state 18 Regioni colpite. Aperti 56 stati di emergenza

Redazione ANSA ROMA

"Dal 2013 al 2016, 18 Regioni sono state colpite da 102 eventi estremi che hanno provocato alluvioni o fenomeni franosi; sono stati dichiarati aperti 56 stati di emergenza nei diversi territori colpiti. E' stato così possibile fare un censimento dei danni provocati da frane e alluvioni e la stima del fabbisogno necessario per fronteggiare l'emergenza: di fronte ad un danneggiamento accertato di circa 7,6 miliardi di euro, lo Stato ha risposto stanziando il 10%, 738 milioni di euro, erogandone fino a oggi circa 618 milioni".

E' il calcolo degli impatti del maltempo sul dissesto idrogeologico che viene riportato nel rapporto 'Le città alla sfida del clima' di Legambiente, presentato oggi a Roma.

In particolare, tra questi ci sono "oltre 1,1 miliardi di euro di danni in Campania, 800 milioni in Emilia Romagna e Abruzzo, 700 milioni in Toscana, oltre 600 milioni in Liguria e nelle Marche. Cifre che riguardano sia il patrimonio pubblico e privato, oltre che le attività produttive". Secondo il responsabile di 'Italia sicura', la Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico, Erasmo D'Angelis "il governo sta facendo una cosa importante, e cioè sta dando un'impostazione di sistema centralizzando a Palazzo Chigi il coordinamento.

'Casa-Italia', per esempio, che per ora si occupa della sismica ma che più avanti si occuperà di clima e di tutti gli altri rischi. Il problema che gli effetti dei cambiamenti climatici producono nei nostri territori - osserva D'Angelis - è un dissesto del suolo, in aree che sono già molto fragili. 'Italia sicura' ha messo a punto un Piano ad hoc per le città che è in corso: i lavori vanno avanti e li' dove la pianificazione e la progettazione era presente ci sono già i cantieri. A fine giugno - conclude D'Angelis - presenteremo insieme con Ispra un rapporto sui pericoli per i beni culturali e a metà luglio un altro report sui cambiamenti climatici e le infrastrutture idriche".

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