È quanto emerge dall'indagine "Le emergenze ambientali e il rischio di estinzione secondo gli italiani", effettuata da AstraRicerche per Greenpeace Italia.
Dall'indagine emerge il quadro di una società "multi allarmata", dove tutte le minacce all'ecosistema e alla salute del Pianeta e dell'uomo fanno paura. Secondo lo studio, gli italiani temono anche mancanza di accesso all'acqua potabile (8,5%), impatto delle sostanze chimiche su salute e ambiente (7%), aumento della quantità di rifiuti (6,7%), agricoltura non sostenibile e allevamenti intensivi (5,3%), deforestazione (4,3%), necessità di proteggere le specie e gli ecosistemi (4,1%), erosione del suolo (2,9%).
La ricerca mostra che ad essere più preoccupato per la crisi climatica in atto è chi appartiene alla generazione dei baby boomer, vive nell'Italia Centro-settentrionale e in città medio-grandi. Si conferma, al tempo stesso, la consapevolezza e il coinvolgimento della Gen Z: per i ragazzi nati dal 1997, le prime quattro fonti di preoccupazione (cambiamenti climatici, siccità/inondazioni, inquinamento aria e acqua) sono sostanzialmente equiparabili. Inoltre i più giovani, rispetto alle altre generazioni, esprimano una preoccupazione più marcata per l'inquinamento di aria (13,6%) e acqua (12,6%).
In occasione della giornata mondiale dell'ambiente, il 5 giugno, e di quella degli oceani, l'8 giugno, Greenpeace ha avviato la campagna "Non per beneficenza ma per sopravvivenza, il 5x1000 per salvare il pianeta".
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