Il Solar Impulse 2, l'aereo a energia solare impegnato in un giro del mondo senza una goccia di carburante, ha concluso la sua tappa più impegnativa: 5 giorni di volo ininterrotto per 117 ore e 52 minuti per 7.200 km, dalla città giapponese di Nagoya, da cui era decollato domenica, alle Isole Hawaii, che lo hanno visto atterrare verso le 18 ora italiana all'aeroporto di Kalaleoa.
L'impresa, volta a sensibilizzare il mondo sulla possibilità di creare un futuro alimentato dalle energie rinnovabili, è stata compiuta da André Borschberg, uno dei due piloti che insieme a Bertrand Piccard sta portando avanti la missione intorno al globo. Borschberg ha pilotato il monoposto per 4 giorni e 21 ore e 51 minuti, in una cabina non pressurizzata ed esposta a notevoli escursioni termiche, praticando yoga e potendo dormire per un massimo di 20 minuti consecutivi. Nel corso della traversata ha stabilito tre record: il più lungo volo in solitaria di tutti i tempi, e il più lungo, sia per durata che per distanza, tra i voli a propulsione solare.
Volare in una cabina non pressurizzata ed esposta a notevoli escursioni termiche per 5 giorni è stata una prova fisica e mentale che l'imprenditore 62enne ha affrontato con esercizi di yoga e sonno polifasico, potendo dormire per un massimo di 20 minuti consecutivi. Nella traversata lo svizzero ha messo a segno tre record mondiali: il più lungo volo in solitaria di tutti i tempi, e il più lungo, sia per durata che per distanza, tra i voli a propulsione solare.
Quella dal Giappone alle Hawaii è l'ottava tappa del giro del mondo che l'aereo sta tentando di compiere senza una goccia di carburante, per dimostrare che le energie rinnovabili possono cambiare il mondo. Dalla partenza, il 9 marzo scorso da Abu Dhabi, Borschberg si sta alternando in cabina di pilotaggio con Bertrand Piccard, l'altro pilota ideatore della missione intorno al globo.
Il Solar Impulse 2 avrebbe dovuto raggiungere le Hawaii il mese scorso. Il 30 maggio l'aereo era partito dalla città cinese di Nanchino alla volta delle isole americane, ma il peggiorare delle condizioni meteorologiche aveva costretto Borschberg a fare una tappa non prevista nella giapponese Nagoya.