"L'obiettivo è di far uscire l'Italia dal carbone entro il 2025. Sarà una spinta sulla tecnologia e una spinta della qualità della vita, ma se vogliamo anticipare l'uscita dobbiamo essere sicuri nella produzione di energia elettrica. Per questo il gas sarà l'energia di transizione" dal carbone alle fonti meno inquinanti. Così il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda a margine della presentazione del rapporto "GreenItaly 2017".
"La Sen sarà chiusa entro la prima settimana di novembre. Oggi la presentiamo al parlamento. Poi ci sarà emanato un decreto firmato con il ministro Gianluca Galletti, quindi partirà il confronto con le Regioni". Così il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda intervenendo alla presentazione del rapporto GreenItaly dà i tempi della messa in atto del pacchetto sulla "Strategia Elettrica Nazionale" che prevede per l'Italia l'uscita dal carbone dal 2015. "Saranno anche individuata una lista di infrastrutture necessarie al raggiungimento dell'obiettivo" ha aggiunto Calenda.
"Nella Sen non è prevista nuova capacità di rigassificazione". Lo ha detto il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda in audizione con il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti sulla Strategia Energetica Nazionale alle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera. "Ci prenderemo un momento sulla necessità di ulteriore capacità di rigassificazione, non procedendo ad una decisione", ha detto il ministro, evidenziando che "il gas rivestirà ancora un ruolo molto importante nei prossimi anni".
"Il tema della governance sarà determinante ai fini degli effetti che potrà produrre la Sen". Lo ha detto il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti in audizione alle commissioni riunite Attività produttive e Ambiente della Camera sulla Strategia energetica nazionale, spiegando che la Sen oltre ad interessare i ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico interagisce con altri ministeri come Agricoltura, Trasporti ed Economia. "Per questo è indispensabile una cabina di regia", ha detto Galletti, sottolineando che tutte le varie strategie "si dovranno parlare insieme e alla fine dovranno dar luogo al piano strategico industriale del Paese".