Il governo a suo dire ha fatto bene a non prorogare la misura, "e andava fatto anche prima: è una scelta dovuta, abbiamo il debito più alto del mondo, non possiamo permetterci costi così alti". Speculazione? Non c'è stata, sostiene: "Il problema si porrà quando il greggio aumenterà, la tempesta perfetta è solo rimandata: gli investimenti dei produttori di petrolio sono pochi, la produzione cala; arriveranno gli effetti dell'embargo alla Russia; ci sono i problemi della raffinazione.
Allora sì che i prezzi saliranno molto". Le accise sono necessarie? "Non possiamo farne a meno. E chi dice di ridurle sa che non è possibile. Negli Stati Uniti non pagano le tasse su questo tipo di energia, noi europei invece ci stiamo facendo un gran male. In Italia, la tassazione dei minerali porta alle casse dello Stato 40 miliardi di euro ogni anno, 30 sono solo per i carburanti, come possiamo farne a meno con il nostro debito?". E le fonti alternative? "Oggi sembra che tutti abbiano paura di investire nel petrolio, ma il petrolio e i suoi derivati rappresentano ancora il 90% della domanda di mobilità".
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