Il Manifesto, recita una nota dei professionisti, "redatto da un gruppo di professori di diverse università della Penisola, definisce che il processo di transizione energetica debba esser declinato in diversi linguaggi (tecnico, scientifico, normativo, finanziario, divulgativo), in modo da raggiungere con efficacia la molteplicità degli interlocutori"; l'iter è agire "da catalizzatore della capacità dei soggetti pubblici e privati (comuni, università, aziende, cittadini) di interloquire con le autorità di normazione e regolamentazione nazionali, per dare una voce univoca agli sforzi di recepimento delle Direttive europee". L'adesione al Manifesto sulle comunità energetiche "è stata la naturale evoluzione del nostro progetto 'Illuminare la speranza' - spiega il presidente dei periti industriali italiani - e nasce all'indomani della collaborazione che abbiamo appena avviato con l'Energy Center del Politecnico di Torino". È, prosegue, "un'iniziativa dal valore sociale e ambientale che punta a realizzare una comunità energetica rinnovabile attraverso la progettazione di un professionista in una zona particolarmente disagiata", realtà "già concreta in diverse realtà territoriali. Speriamo con questa adesione di poter contribuire ancora di più a progetti di ricerca innovativi finalizzati alla transizione energetica sostenibile con evidenti vantaggi per i singoli cittadini e le comunità", conclude Esposito.
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