Una linea giovane che riflette una vitalità non banale per un'area che esprime ogni anno circa 500 milioni di euro di valore delle vendite franco cantina, di cui quasi la metà relative al business globale dell'Amarone. "Non è un caso - ha detto il presidente del Consorzio, Christian Marchesini - se la forte crescita delle imprese giovani stia andando di pari passo con la transizione green del nostro vino, altro aspetto strategico che le giovani generazioni sposano con maggior convinzione. Proprio per questo alla fine dello scorso anno abbiamo dato vita al primo Gruppo giovani di un consorzio vitivinicolo italiano: è giusto che le quasi 350 imprese under 40 della Valpolicella abbiano modo di far sentire la propria voce e soprattutto facciano squadra in ottica migliorativa della nostra economia".
Un "lifting verde", quello della Valpolicella, che stando ai dati Avepa si riscontra nell'incidenza di imprese biologiche o certificate Sqnpi (il Sistema di qualità nazionale di produzione integrata), balzata dal 3% al 33%, con gli odierni 2873 ettari vitati green (su un totale di 8586) contro i 212 del 2012. Lo scorso anno, rileva il Consorzio, l'imbottigliato complessivo ha superato l'equivalente di 67,2 milioni pezzi (da 0,75/l). Di questi, 17,2 milioni solo di Amarone, quasi il 7% in più rispetto alla media degli ultimi 5 anni.
Ad Amarone Opera Prima, l'evento di punta della denominazione organizzato dal Consorzio vini Valpolicella che torna così alla tradizionale collocazione invernale, il focus sull'annata 2018 e sull'ultimo step della candidatura della tecnica secolare dalla messa a riposo delle uve della Valpolicella a patrimonio immateriale dell'Unesco.
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