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In calo emissioni globali di CO2 nel 2015, è prima volta mentre Pil cresce

Calo emissioni grazie a Cina, ma anche il futuro dipende da suo carbone

Redazione ANSA

di Laura Giannoni 
Le emissioni mondiali di anidride carbonica quest'anno potrebbero diminuire, e sarebbe la prima volta che ciò accade mentre il Pil cresce. Fautrice dell'impresa è la Cina, da cui sembra dipendere la buona o la cattiva sorte del Pianeta. La stabilizzazione della CO2 nel 2014 e il lieve calo atteso nel 2015, infatti, sono strettamente legati al minor uso di carbone nel Paese, così come lo sarà l'andamento delle emissioni globali nel prossimo decennio. L'ultimo rapporto del Global Carbon Project stima per l'anno in corso una CO2 in flessione dello 0,6%. "Il dato più promettente è il binomio emissioni in calo e crescita economica forte, di oltre il 3%", evidenziano gli esperti. La contrazione "in gran parte" deriva dal minor consumo di carbone in Cina - la stessa Cina che ora vede la capitale Pechino in allarme rosso per l'apocalisse smog - dove le emissioni nel 2015 dovrebbero scendere del 3,9%. L'impatto non è solo sull'oggi. "Le emissioni della Cina influenzeranno fortemente quelle globali nel corso dei prossimi dieci anni", sostengono i ricercatori, secondo cui "se il rallentamento della crescita delle emissioni proseguirà, dipende dall'uso del carbone in Cina e altrove". Nel 2015 lo Stato asiatico ha soddisfatto oltre metà della sua domanda energetica con fonti 'pulite'. Nei giorni scorsi il premier Li Keqiang ha fissato standard più stringenti per le centrali a carbone: gli impianti che nei prossimi anni non si adeguano verranno chiusi. Nel frattempo, tuttavia, la Cina resta il primo inquinatore mondiale con 9,7 miliardi di tonnellate di CO2 generata nel 2014, più di un quarto delle emissioni globali, che sono aumentate di appena lo 0,6% a quota 36 miliardi di tonnellate. La sostanziale stabilizzazione nel 2014 e 2015 "è un buon segnale ma non basta, le emissioni devono cominciare a calare per poter mantenere l'aumento delle temperature sotto i due gradi", dice Greenpeace. Per Green Italia, invece, è "un'ottima notizia" il calo della CO2 mentre cresce il Pil: dimostra che è possibile produrre di più inquinando di meno. Tra i grandi inquinatori, al secondo posto ci sono gli Usa, da cui viene il 15% della CO2 mondiale. Gli States stanno migliorando ma non quanto l'Unione europea, che nell'ultimo decennio ha ridotto la CO2 del 2,4% ogni anno e ora è responsabile del 10% dell'inquinamento planetario. L'anno scorso l'Ue ha tagliato le emissioni per 210 milioni di tonnellate: uno sforzo annullato dall'India, che ne ha emesse altrettante in più. La CO2 indiana è salita a 2,6 miliardi di tonnellate, tante quante ne aveva registrate la Cina nel 1990. Di questo passo, dicono gli esperti, supererà l'Ue nel giro di 2-3 anni.

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