di Stefano Secondino e Ida Bini
"La bici ridisegna il futuro" è lo slogan scelto in Italia per la Giornata mondiale della bici, che si celebra il 3 giugno. La Fiab, la Federazione italiana ambiente e bicicletta, che raccoglie le associazioni ciclistiche, lo ha scelto per sottolineare come le due ruote a pedali siano la mobilità del futuro: non inquinano, non producono gas serra, non finanziano Putin e tiranni vari, fanno bene alla salute, liberano le città dal traffico.
Tuttavia, questo futuro non è proprio a portata di mano. Si avvicina, ha accelerato con la pandemia. Però c'è ancora tanta strada per raggiungerlo. Un sondaggio di Ipsos, condotto in 28 paesi (fra i quali l'Italia) e diffuso in occasione della Giornata, lancia messaggi di speranza, ma smonta anche trionfalismi eccessivi.
Nel mondo, solo il 14% degli adulti usa la bicicletta per i brevi spostamenti, quelli entro i due chilometri. Il 25% va in auto. In Italia, su quelle distanze prende la bici solo il 13%, e ben il 29% preferisce la macchina. Il pendolarismo in bici è ancora poco diffuso. Nel mondo solo il 12% degli adulti pedala per andare al lavoro o a studiare. In Italia, appena il 10%.
L'86% dei 20.000 intervistati da Ipsos (fra 16 e 74 anni) pensa che la bici sia importante per ridurre le emissioni di carbonio. In Italia, la percentuale sale all'88%. Però, il 52% ritiene troppo pericoloso pedalare nella sua zona, e nel nostro paese è addiritttura il 62%.
Naturalmente, ci sono differenze profonde fra i paesi. La percentuale di chi va in bici è più alta dove questa è percepita come un sistema di trasporto sicuro, come in Cina, Giappone e Olanda. La bicicletta è il sistema di trasporto più frequente per brevi spostamenti in Olanda (45%) e Cina (33%), ed è anche ampiamente usata in Giappone (27%), India (21%), Germania (21%) e Belgio (20%). Per contrasto, vanno al lavoro o a scuola in bici solo il 4% in Canada e il 5% in Sudafrica, Stati Uniti e Regno Unito.
Globalmente, il 28% degli intervistati dice che va in bicicletta per esercizio, il 12% per pendolarismo. La percentuale di ciclisti non varia molto fra i maggiori gruppi demografici. E' solo leggermente più alta fra i maschi, giovani, cittadini, benestanti e istruiti. C'è però un gruppo che pedala molto più degli altri: il 55% dei gestori di business va in bici almeno una volta a settimana, contro il 35% della media globale.
I paesi dove le bici sono preferite maggiormente alle auto sono Turchia, Olanda, Ungheria, Cile, Argentina, Belgio, Colombia e Perù. Solo 4 paesi mostrano un gardimento alle auto superiore rispetto alle due ruote a pedali: Australia, Stati Uniti, Regno Unito e Canada.
«Il mondo sta cambiando, e la dipendenza dai combustibili fossili sta causando enormi danni al pianeta, al clima globale, così come alla nostra pace e alla nostra sicurezza - commenta il presidente di Fiab, Alessandro Tursi, in occasione della Giornata -. La bicicletta è una soluzione climatica, energetica, sociale e urbanistica fondamentale, e come tale deve diventare una priorità».
Le ciclovie italiane più amate. La Fiab, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, e il portale Bicitalia.org che include 20 grandi itinerari, ciclovie di qualità, percorsi e tracciati lungo le linee ferroviarie dismesse, segnalano quali sono le ciclovie più amate dagli italiani. . Gli itinerari più visualizzati in rete sono la ciclovia del Sole, il tratto italiano che va dal Brennero alla Sicilia, e l'Adriatica da Trieste a Santa Maria di Leuca, mentre il tratto più premiato per qualità è la Spoleto-Assisi, seguita dalla ciclabile del Ticino. Un nuovo percorso molto ricercato online è la Ciclovia AIDA (Alta Italia Da Attraversare), che dalla Val di Susa, in Piemonte, porta a Trieste attraverso la Pianura Padana. Ecco le 7 ciclovie più cliccate sul web da scoprire nel nostro Paese, seguendo antiche mulattiere, costeggiando litorali panoramici, percorrendo vigneti e uliveti e superando valichi con viste mozzafiato e itinerari nella natura. La ciclovia del Sole è l'itinerario più visualizzato sul web: si snoda da San Candido, in provincia di Bolzano, fino a Palermo e fa parte del grande progetto europeo Eurovelo 7, da Capo Nord a Malta, lungo 7.400 chilometri. In realtà il tratto più frequentato dai ciclisti è dal Brennero a Verona, a cui si sono aggiunti i 329 chilometri fino a Bologna, sulla strada ciclabile realizzata lungo l'ex ferrovia tra le due città. Al secondo posto per visualizzazioni sul web c'è la ciclovia del Po, nota anche come VenTo perché da Venezia arriva a Torino seguendo il corso del fiume. Si parte dal Delta del Po e si viaggia lungo l'intera Pianura Padana fino a Torino, percorrendo 679 chilometri. Tantissime e bellissime le tappe intermedie. Questa ciclovia fa parte dell'Eurovelo 8, e si snoda per 5.900 chilometri da Cadice in Spagna ad Atene in Grecia. La terza pista più cliccata è la ciclovia Adriatica che da Trieste arriva a Santa Maria di Leuca, lungo la costa del mare Adriatico per oltre 1.800 chilometri. E' un percorso molto panoramico con vista sulle spiagge più belle e, all'inizio del viaggio, da una successione di lagune separate dal mare e da isole sabbiose. C'è un crescente interesse anche per la ciclabile Spoleto-Assisi, premiata per la qualità dei suoi servizi: si tratta di un percorso di 45 chilometri, adatto a tutti, che attraversa il cuore dell'Umbria collegando Spoleto e Assisi e bellissimi borghi medievali come Campello sul Clitunno, Trevi, Montefalco e Bevagna, tra paesaggi collinari coltivati a ulivo e a vite. Tra i grandi itinerari della rete Bicitalia, spicca la ciclovia dell'Alpe Adria, che si snoda per 180 chilometri da Tarvisio a Grado e che collega l'Italia con la Slovenia e l'Austria. Tra i centri toccati dall'itinerario meritano una sosta Venzone, circondato da mura medievali, con il Duomo di Sant'Andrea e l'antica cappella di San Michele; e Udine dove la pista costeggia la Roggia, uno dei canali d'acqua più antichi della città fino alla centrale piazza della Libertà. Si pedala tra le vigne fino a Palmanova, la "Città Stellata", e si prosegue fino all'antica Aquileia. Tantissime sono le visualizzazioni sul web anche per la ciclovia Francigena che nel suo tratto principale, da Como a Brindisi, corrisponde alla parte italiana dell'Eurovelo 5, o Via Romea. Il tratto più frequentato in territorio italiano è quello del Naviglio Pavese, da Milano a Pavia. Tra le ciclovie di qualità, in seconda posizione, c'è la ciclabile del Ticino, che si snoda dal Lago Maggiore a Pavia. E' un percorso ideale anche solo per una gita di un giorno o per un weekend sulle due ruote partendo da Milano. L'itinerario è diviso in 5 tappe principali: da Sesto Calende alle dighe del Panperduto, da Nosate ad Abbiategrasso lungo il Naviglio Grande, da Castelletto di Abbiategrasso lungo l'alzaia del Naviglio di Bereguardo con deviazione all'Abbazia di Morimondo, e da Bereguardo a Pavia. Per maggiori informazioni: fiabitalia.it e bicitalia.org