Il progetto Icpf prevede la realizzazione di due strutture.
L'edificio di processo, dove saranno svolte in maniera remotizzata le attività di cementazione dei circa 3 metri cubi di soluzione liquida radioattiva denominata "Prodotto Finito", e l'annesso deposito temporaneo Dmc3/Dtc3, già realizzato e dove oggi si stanno installando gli impianti.
All'interno di quest'ultimo verranno sistemati in sicurezza i manufatti contenenti i rifiuti cementati e una sua area dedicata ospiterà i due speciali contenitori, denominati cask, con i 64 elementi di combustibile attualmente stoccati nella piscina dell'impianto, in attesa del loro conferimento nel Deposito Nazionale.
"Attualmente - scrive Sogin - i rifiuti radioattivi liquidi presenti nel sito sono stoccati in sicurezza in un serbatoio d'acciaio contenuto, a sua volta, in una struttura in cemento armato di elevato spessore, e sono monitorati regolarmente. Tali controlli hanno confermato sempre il buono stato di conservazione delle strutture di stoccaggio, che non hanno mai evidenziato criticità per la sicurezza dei cittadini e dell'ambiente".
L'entrata in esercizio dell'Impianto secondo la società alzerà i livelli di sicurezza e consentirà un incremento significativo delle attività di dismissione del sito lucano. Nel 2023, le operazioni di smantellamento cresceranno nell'insieme di oltre il 4%, con un avanzamento complessivo del 35%.
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