(ANSA) - MILANO, 28 MAR - Il suo vero nome è "Oryza", "Oryza
Sativa" per la precisione. E' il riso, la pianta più antica.
Sfama più della metà della popolazione mondiale, è calcolato che
nel pianeta se ne cibino sei persone su dieci. Il riso è
certamente nato in Oriente, non si sa quando. Né si sa quando e
come sia arrivato in Occidente. Si sa invece che era coltivato
in Cina già nel 4000 avanti Cristo. Di certo si sa - in base ai
reperti storici - che arrivò nell'antica Grecia sulla scia di
rotte arabe. Dalla Grecia a Roma: testimonianze riportano che
una "spezia" chiamata riso veniva certamente usata dai nobili
romani come farmaco.
Il riso continuò ad essere considerato una "spezia" fino al
Medio Evo. La sua presenza è documentata in Lombardia in un atto
giudiziario del 1336. E' in quegli anni, con le grandi famiglie
come gli Sforza e i Gonzaga che la piantina comincia ad essere
coltivata in modo più sistematico. Intorno al 1500 si smette di
considerarlo "spezia" o medicinale per trasformarlo in alimento
comune. Nascono e si sviluppano le prime risaie, divenendo
tratto distintivo e identitario di un'intera zona della Pianura
Padana.
Il riso è una pianta annuale. Lo si semina in aprile, lo si
raccoglie tra settembre e ottobre. A giugno si "mondano" le
risaie dalle erbacce (da qui la parola "mondina", immortalata in
Italia da Silvana Mangano con "Riso Amaro"). Appena raccolto, il
riso si chiama "risone", deve essere essiccato, poi raffinato.
E' il carboidrato emblematico, quello più ricco di amido, molto
più digeribile della pasta. Al mondo ne esistono circa 140mila
qualità. A livello internazionale le classificazioni tra una e
l'altra vengono fatte solo in base alla lunghezza del chicco. In
Italia sono quattro le categorie di fondo: riso Comune (le cui
varietà hanno nomi come "Balilla", "Pierrot", "Originario");
riso Semifino (le cui qualità sono Padano, Vialone Nano,
Italico); riso Fino ( Europa, Sant'Andrea, Razza 77, oggi detto
Baldo); riso Superfino (Arborio, Carnaroli, Roma, Baldo).
Il re dei risi, almeno in Italia, è considerato il Carnaroli,
ma il più diffuso è l'Arborio, che prende il nome dall'omonimo
paese in provincia di Vercelli. Cina e India producono da soli
il 50% del riso del mondo. L'Italia, con 14 mila tonnellate,
copre solo lo 0,25% della produzione mondiale. Ma il riso
italiano è considerato tra i migliori al mondo.(ANSA).
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30 ott. 2015