(di Ilaria Liberatore) (ANSA) - MILANO, 29 LUG - E' italiana la prima smart city "social" che sarà realizzata in Brasile.
Destinata all'edilizia sociale, sarà realizzata dalla omonima società italiana su progetto architettonico dello studio 'ReCS Architects'. Il "format" della città, che si chiamerà Croatà Laguna Ecopark e sorgerà nel Nord Est del Brasile, nello stato brasiliano del Ceará, a circa 55 chilometri da Fortaleza, è stato presentato a Expo nel padiglione del Brasile, alla presenza, fra gli altri, del direttore operativo di Planet Idea, Gianni Savio, l'amministratore delegato di SocialFare, Laura Orestano, e vari rappresentanti delle Camere di Commercio italo-brasiliane di San Paolo e Fortaleza. "Croatá Laguna Ecopark à una nuova città, con case e servizi, luoghi di socializzazione e negozi, scuole, un polo industriale e tantissimo verde - ha sottolineato Savio -. E' l'esatto contrario dei quartieri dormitorio. Costruendo fuori dalle città esistenti risparmiamo sul costo di acquisto del terreno, che arriva a incidere solo il 3-5% del costo finale, e investiamo quanto risparmiato in idee smart". Le città intelligenti, secondo Savio, sono nuclei urbani "in cui le tecnologie più smart ed economicamente sostenibili sono progettate e integrate", ma anche orientati al social housing, "quindi rivolti a fasce di reddito medio-basso, affermando che l'economicità di una costruzione non ne esclude la qualità". In questo modo il progetto si differenzia da altre città "smart", come Masdar City, che sorgerà vicino ad Abu Dhabi. Croatà Laguna Ecopark è ora in fase di realizzazione e la prima tappa dei lavori di urbanizzazione dovrebbe concludersi nel maggio 2016. Una volta terminata si estenderà su una superficie di 330 ettari e conterà circa 21.000 abitanti per un totale di 6.000 case e quasi 6.800 lotti complessivi, comprendendo insediamenti artigianali e industriali. Il costo per una casa di circa 50 metri quadri dovrebbe essere di circa 100-120 mila reales, l'equivalente di 30-35mila euro. Il progetto è "tutto italiano - ha voluto precisare Savio -.
Abbiamo trovato le risorse tramite crowdfunding, coinvolgendo imprenditori e aziende con cui collaboriamo, principalmente piemontesi o comunque del Nord Italia. Non ci sono fondi pubblici o fondi di investimento, anche se potrebbero esserci nel momento in cui replicheremo il progetto". "La vera innovazione è che al centro di questa città non c'è solo la tecnologia, ma anche una visione di impatto sociale, che mira a creare risultati positivi per la comunità - ha aggiunto l'amministratore delegato di SocialFare, Laura Orestano -. Le città del futuro dovranno essere inclusive e saper cogliere in modo dinamico i sogni e i bisogni delle persone, coinvolgendole nel processo di sviluppo economico, culturale e sociale. Dalle 'smart communities' si passerà preso alle 'spark communities': comunità che accendono il cambiamento".(ANSA).
30 ott. 2015