Martina, missione compiuta, avanti così

"Guai a fermarsi. Obiettivo parte da qui con Carta di Milano"

Redazione ANSA MILANO

(di Silvia Egiziano)(ANSA) - MILANO, 31 OTT - L'immagine di Expo che gli resterà nel cuore e è quella degli "operai e artigiani italiani che nelle ore successive al tragico terremoto di aprile in Nepal si sono rimboccati le maniche per concludere gratuitamente il padiglione al posto dei loro colleghi tornati a casa per prestare soccorso ai loro cari". Ma la testa del Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina - cui il premier Matteo Renzi ha scelto di affidare la delega all'Expo - è già concentrata sul futuro, sul non disperdere quanto Expo ha insegnato, in primo luogo agli italiani: che "I popoli, come gli individui, possono quello che sanno". Per questo, il messaggio più importante che Martina ha voluto lanciare dal palco dell'Open Air Theatre, durante la cerimonia di chiusura è di Expo, è stato chiaro: "Il nostro impegno continua. Già nei prossimi giorni il governo, qui a Milano insieme a Comune e Regione, presenterà le sue idee per il futuro di quest'area divenuta ormai un simbolo del paese. Guai a fermarsi".

Perché Expo, ha detto Martina, "è stato il tempo della semina, ma da domani dobbiamo prepararci al tempo del raccolto. Sulle nostre spalle la responsabilità di rimanere all'altezza di quello che l'esposizione ci ha insegnato in questi mesi.

Toccherà a noi, da domani impegnarci più di oggi".

Consapevole delle sfide future, per Martina la fine di Expo è anche il giorno della soddisfazione. "Oggi possiamo dire 'missione compiuta'. Per qualcuno sembrava impossibile, ma con tenacia abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Non sono serviti supereroi, ma la fatica e la passione di tante persone che hanno unito le forze, spesso in silenzio, e hanno dato il massimo. C'è anche in questo la forza di un saper fare italiano che io voglio riconoscere questa sera" ha detto.

Nel suo discorso conclusivo, Martina ha riservato parole di orgoglio per l'Italia, "per il nostro Paese". Con Expo, ha osservato con voce commossa, "abbiamo dato una grande prova e il mondo l'ha riconosciuta. Ci siamo ritrovati in questa sfida, ci siamo appassionati, abbiamo raccontato ciò che siamo e ciò che possiamo fare per la pace e la cooperazione fra i popoli.

Abbiamo realizzato il più potente progetto di educazione civica di questi anni". Expo, ha proseguito il Ministro "è stata un gigantesco ponte e ha abbattuto tanti muri. Abbiamo imparato che la nostra identità, il nostro passato, non può essere una rendita di posizione ma rimane forte se si apre al futuro". Il successo di Expo, dunque "è innanzitutto nell'entusiasmo dei visitatori che l'hanno invaso e colorato. Nei loro occhi abbiamo riconoscitivo l'Italia che non ha paura, sulle loro gambe cammina oggi l'Italia che ha fiducia e non si rassegna".

Un ultimo passaggio, Martina ha voluto dedicarlo al documento-simbolo dell'Esposizione milanese, la Carta di Milano, che in sei mesi ha raggiunto un milione e mezzo di firme.

"L'anima di Expo, garantire cibo sano, sicuro e sufficiente al mondo intero e raggiungere l'obiettivo 'fame zero' al 2030 parte da qui, con la Carta di Milano, e ci dovrà vedere protagonisti ancora ogni giorno".

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