"Ernesto Galli della Loggia ha
certamente e incredibilmente sbagliato nel profetizzare una
differenziazione a scuola tra studenti normodotati e studenti
disabili, quasi evocando un ritorno alle classi differenziali.
Un insulto non solo per gli studenti e le loro famiglie ma anche
per decine di migliaia tra docenti, pedagogisti, operatori e
assistenti che della disabilità e dell'inclusione hanno fatto
una ragione di vita e non semplicemente professionale.
Suggerirei a Galli della Loggia di approfondire i propri studi
sul tema, magari leggendo qualcosa del prof. Ianes.
Fatte queste doverose premesse sulla terapia, sbagliatissima,
vergata sul Corriere della Sera dal professore, mi concentrerei
maggiormente sulla diagnosi".
A dirlo è Rossano Sasso capogruppo Lega Commissione Cultura
Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati che annuncia la
prossima presentazione di una proposta di legge sulla disabilità
e l'inclusione nelle scuole.
Tre sono le proposte di Sasso per fare qualcosa subito:
aumentare il numero dei posti messi a bando dalle università per
formare i docenti sul sostegno, "non è più possibile affiancare
agli studenti disabili persone che non siano specializzate";
garantire continuità didattica e continuativa allo studente
disabile, favorendo gli incarichi sul sostegno al docente che
aveva ricoperto lo stesso posto con lo stesso studente in
precedenza. Infine, il docente della materia deve diventare un
docente d'inclusione a tutti gli effetti e non deve essere un
mondo a parte rispetto al docente di sostegno.
"Non è scuola dell'inclusione ad esempio quando in cattedra ci
salgono docenti non specializzati sulla materia e quindi privi
delle opportune competenze. Non lo è per esempio quando un
bambino autistico cambia docente di sostegno ogni anno, perdendo
tutti i successi formativi acquisiti. Non lo è quando i docenti
della materia non sono formati adeguatamente sull'inclusione o,
peggio mi sento, non collaborano con quelli di sostegno. Non lo
è quando si utilizza l'assunzione sul sostegno solo come taxi
per poi prendersi quella sul posto comune. Non si possono negare
i grandi miglioramenti delle politiche per la disabilità nella
scuola italiana degli ultimi 40 anni, ma è giunto il momento di
fare di più", conclude Sasso.
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