L'istruzione in ospedale, un "ponte" con la scuola e le famiglie, per garantire il diritto allo studio. Questo il tema al centro del convegno "L'istruzione ti salva la vita" che si è svolto questa mattina al ministero dell'Istruzione e del Merito, organizzato in collaborazione con Scuola in Ospedale del Policlinico Universitario Agostino Gemelli.
I ragazzi della scuola in ospedale sono "in costante crescita.
Sul territorio nazionale sono presenti 257 sezioni ospedaliere che vedono coinvolti 955 docenti, nel 2022/23 ne hanno usufruito 59226 studenti, prevalentemente della scuola dell'infanzia e della primaria, e 5270 della secondaria", ha ricordato il sottosegretario all'Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, in apertura del convegno.
La scuola in ospedale garantisce, quindi, un "ponte tra famiglia e ospedale, è un modo per concretizzare il diritto allo studio" ha continuato Frassinetti che ha parlato anche della "funzione terapeutica che la scuola offre in quanto si investe sul futuro e si prescinde dalla difficoltà legata alla malattia".
A parlare di "ponte" è anche la docente del Policlinico Gemelli e autrice del libro "Storie di incredibile felicità", Daniela Di Fiore, che ricorda come per i ragazzi "l'unico momento in cui si sentono uguali agli altri è quando studiano". Con il registro elettronico - ha ricordato - gli alunni possono anche vedere gli argomenti che stanno facendo nella propria classe, così da poter essere lì, "anche da un letto di ospedale".
Il direttore Uoc Oncologia Pediatrica della Fondazione Policlinico Gemelli, Antonio Ruggiero, ha poi fatto notare che quando i ragazzi si ammalano "spesso il percorso è lungo e questo vuol dire non poter partecipare alle attività scolastiche e quotidiane degli altri ragazzi". La scuola, quindi, "permette di avere momenti di normalità e anche di rassicurazione per i genitori". Per il capo dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione Mim, Carmela Palumbo, gli alunni in ospedale hanno quindi due riferimenti: "il sistema sanitario e la scuola". "Una bussola e un riferimento che dobbiamo continuare ad assicurare", ha concluso.
E in un messaggio letto nel corso del convegno, il direttore dell'ANSA, Luigi Contu, ha ricordato come fin dal primo momento in cui è venuto a conoscenza dei progetti della docente ospedaliera Di Fiore, da lei raccontati, ha pensato che l'ANSA "avesse il dovere di affiancare le sue iniziative". "Il racconto della forza che i ragazzi hanno anche in condizioni drammatiche, per apprendere e crescere, è emozionante - ha continuato - e ci rivela come la conoscenza e la cultura possano aiutare e sostenere i giovani che sono meno fortunati dei loro coetanei".
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