La Rete della Conoscenza ha effettuato un'azione di protesta sotto la sede del Ministero dell'Economia e delle Finanze per esprimere il dissenso dei giovani verso la legge di bilancio proposta dal Governo che sta venendo discussa in queste settimane.
"Nei prossimi tre anni verranno tagliati oltre 12 miliardi alla spesa pubblica. Per questo oggi portiamo in piazza di dati di questa manovra, che invece di mirare al benessere della cittadinanza finanziando servizi essenziali, soprattutto in luce della crisi economica e dell'inflazione, aumenta la spesa militare, in continuità con il trend di riarmo globale e con le politiche securitarie e repressive, come il ddl sicurezza" dichiara Tess Kucich, coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza, presentando l'enorme scontrino che denuncia le conseguenze della proposta di legge.
"Ancora una volta, i profitti delle grandi aziende, le rendite finanziarie e i patrimoni milionari restano intatti, mentre ospedali, scuole, trasporti pubblici e servizi sociali vengono progressivamente smantellati. Questa manovra economica conferma l'approccio classista di un sistema che scarica sempre i costi sui più deboli. Come giovani rivendichiamo con forza un modello diverso di welfare nazionale e di società: i costi non possono e non devono ricadere ancora una volta sulle spalle di studenti e lavoratori precari" prosegue Giovanni Wiederhoffer, responsabile dell'organizzazione di Rete della Conoscenza.
"Questo Paese non sarà mai in grado di garantire diritti e tutele se non investe sul welfare e sui servizi pubblici, garantendo una prestazione omogenea su tutto il territorio nazionale. Per questo crediamo sia necessario il referendum di abrogazione dell'autonomia differenziata, destinata a cristallizzare carenze e disuguaglianze tra i territori, e con l'occasione aprire una riflessione sul governo del territorio, in favore di un modello di amministrazione e sviluppo che risponda davvero alle nostre esigenze, soprattutto a quelle delle giovani generazioni" conclude Simone Cigliano, che ha la delega ad economia e lavoro. "Ci stiamo attivando contro le leggi di bilancio sia a livello nazionale che regionale e non ci fermeremo qua: continueremo a lottare in tutte le piazze, i luoghi della formazione e i posti di lavoro per ricostruire il nostro futuro".
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