Laureato in giurisprudenza, Rocco Chinnici entra in Magistratura nel 1952 e comincia la sua carriera presso il Tribunale di Trapani. Diventa procuratore capo al palazzo di giustizia di Palermo in seguito all'omicidio da parte della mafia del suo predecessore, Cesare Terranova. Con i sostituti procuratori Giovanni Falcone e Paolo Borsellino forma il primo pool antimafia della procura di Palermo. Il 29 luglio 1983, viene ucciso dalla mafia nell'esplosione di un'autobomba sotto casa sua, a Palermo in via Pipitone Federico. Assieme a lui muoiono due uomini della scorta, Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta e il portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi. La bomba è stata fatta esplodere da Pino Greco, uno dei sicari prediletti di Totò Riina.
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