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Stop fondo disturbi alimentari, il 19 iniziative in 23 città

Stop fondo disturbi alimentari, il 19 iniziative in 23 città

Manifestazioni di Udu, Rete studenti e altri

ROMA, 15 gennaio 2024, 14:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Manifestazioni in tutta Italia dopo che il Parlamento ha cancellato il fondo per il contrasto ai disturbi del comportamento alimentare. Venerdì 19 gennaio sono attese proteste in tutte le principali città italiane, promosse da Chiedimi Come Sto (Udu e Rete degli Studenti Medi), Fondazione Fiocchetto Lilla, Animenta DCA, Maruska Albertazzi e Silvia Persico.
    Gli organizzatori della mobilitazione nazionale denunciano la totale assenza di risorse per affrontare i disturbi del comportamento alimentare. Camilla Piredda, coordinatrice dell'Unione degli Universitari, spiega: "I disturbi del comportamento alimentare colpiscono oltre 4 milioni di italiani e causano 4000 morti ogni anno. I casi sono triplicati dopo il Covid-19, ma i posti per curarsi rimangono insufficienti e stanno persino diminuendo. Il taglio dei finanziamenti aggrava ulteriormente la situazione, con liste d'attesa che si allungano e interruzioni pericolose nei percorsi terapeutici: non possiamo permetterci che la situazione rimanga questa, siamo pronti a scendere in piazza in tutto il Paese".
    "Il Fondo - continua Camilla Velotta, della Rete degli Studenti Medi - era stato istituito nel 2021 dopo la manifestazione del Movimento Lilla dell'8 ottobre. Rappresentava un'importante passo avanti per la cura dei disturbi del comportamento alimentare, che richiedono un approccio specializzato e non possono essere trattati adeguatamente in reparti psichiatrici ordinari. Con la Legge di Bilancio 2024, la presidente Meloni, il ministro Schillaci e la maggioranza parlamentare si sono finora dimostrati insensibili al tema, non rinnovando neanche questo fondo".
    Le associazioni chiedono che la legge del 2021 venga finalmente applicata ed attuata, rendendo operativa un'area specifica all'interno dei Lea per i disturbi alimentari, allocando di un budget specifico che obblighi ogni regione ad attuare i livelli essenziali di assistenza per queste malattie. "Il 19 gennaio scendiamo in piazza - continuano gli organizzatori - perché di disturbi alimentari si muore, oggi più di ieri. Se non facciamo nulla, si morirà domani più di oggi".
    Le manifestazioni si terranno in almeno 23 città, con altre che si stanno aggiungendo: Ancona, Bergamo, Bologna, Catania, Catanzaro, Crema, Cremona, Firenze, Genova, Grosseto, Lecce, Milano, Modena, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Roma, Torino, Trieste, Udine, Verona e Vicenza.
   

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