Anche a Torino arriva la campagna
per la dignità e i diritti delle donne condannate, dei loro
figli e delle loro figlie. 'Madre fuori' stata presentata questa
mattina a Palazzo di Città. Un'iniziativa dell'ufficio della
garante delle persone private della libertà personale della
Città di Torino, dedicata al tema delle madri che scontano la
pena in carcere insieme ai loro figli.
"La campagna - spiega Susanna Ronconi, una delle promotrici
- nasce da una risposta immediata di una rete nazionale di
donne soprattutto rispetto alla proposta del senatore Cirielli,
di Fratelli d'Italia, che prevede di negare la potestà
genitoriale a tutte le donne che abbiano una sentenza
definitiva. Abbiamo davvero pensato di ribellarci a questo
perché ci sembra una violazione grave dei diritti delle donne e
dei bambini". "Pensiamo - aggiunge Ronconi - che se la pena è
quello che la Costituzione dice, ovvero qualcosa che serve al
reinserimento delle persone, mantenere le relazioni familiari e
sociali è una questione cruciale. Lavorare per fare l'opposto e
distruggere queste relazioni ci sembra una cosa a cui opporsi".
Insieme a varie associazioni era presente l'assessore
comunale a diritti e pari opportunità, Jacopo Rosatelli: "Le
persone ristrette in carcere - ha detto - conservano diritti e
dignità: lo dice la costituzione italiana ma evidentemente chi è
al governo non lo sa. Quindi è fondamentale che a livello
istituzionale periferico si affermi questo principio". "Bisogna
fermare questo disegno di legge che purtroppo è coerente con
altre proposte per me contrario alla costituzione che il governo
sta portando avanti", conclude.
La garante, Monica Gallo, ha sottolineato che "a Torino
abbiamo avuto una discesa consistente dal 2019 ad oggi per la
pandemia. Su 11 mamme e 12 bimbi ad oggi ne abbiamo ancora una
con un bimbo".
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