Firmata questa mattina nel tribunale
di Viterbo la convenzione di introduzione del lavoro di pubblica
utilità sostitutivo della pena. Il documento sottoscritto dal
presidente del tribunale di Viterbo Francesco Oddo e dalla
sindaca Chiara Frontini si inserisce nel quadro della riforma
Cartabbia, che prevede un significativo ampliamento dell'ambito
operativo di una serie di istituti riconducibili alla materia
della giustizia riparativa In pratica, coloro che vengono
condannati a pene inferiori ai tre anni e per i quali il giudice
dispone una pena alternativa, fuori dal carcere, potranno
contribuire al benessere della collettività con attività
socialmente utili per "ripagare" la comunità del danno recatole,
e contribuire a prendersene cura. Nel protocollo è previsto che
le persone condannate possano essere impiegate nelle
manutenzioni cittadine, in particolare nel verde pubblico.
Fondamentali per l'attuazione del progetto i supporti
dell'assessore alle politiche sociali del comune di Viterbo
Patrizia Notaristefano, del delegato alle politiche di sicurezza
integrata Umberto Di Fusco e dell'avvocato Luigi Gioiosi.
"Questa convenzione era nell'aria da tanto tempo - ha detto la
sindaca Frontini - ma non si era mai concretizzata. Oggi con
questa firma abbiamo raggiunto un importante obiettivo per il
benessere della collettività".
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