Una cinquantina di studenti pro
Palestina manifesta con bandiere e due gazebo stamani davanti al
rettorato di piazza San Marco a Firenze, dove è riunito il
Senato accademico.
All'ordine del giorno della seduta anche una mozione promossa
da studenti, docenti e lavoratori dell'università per chiedere
la sospensione "degli accordi attualmente vigenti" tra l'Ateneo
fiorentino e università, organizzazioni ed altri enti israeliani
"in via cautelare", in attesa che gli accordi vengano valutati
da una commissione etica che dovrebbe insediarsi entro il 30
luglio. "Pretendiamo che dalle parole si passi ai fatti - dice
Arturo Gambassi di Studenti per la Palestina - La commissione
ancora non c'è, è troppo vaga e i tempi troppo lunghi".
I manifestanti hanno poi lasciato la scritta 'Unifi complice
di genocidio' sull'asfalto di piazza San Marco, davanti al
Rettorato. Il Senato accademico avrebbe dovuto mettere ai voti
la mozione che però, fanno sapere gli studenti, non è stata
argomento di discussione ma è stata letta come semplice
comunicazione insieme a un testo dei dipendenti dell'Ateneo,
perché presentata troppo tardi.
"Troviamo questo atteggiamento antidemocratico - spiega
Arturo Gambassi di Studenti per la Palestina -. Ieri ci era
stato detto dalla segreteria della rettrice che la mozione era
stata ammessa all'ordine del giorno come punto per essere votato
e discusso. Stamani in modo secondo noi arbitrario le cose sono
cambiate. Noi l'abbiamo consegnata venerdì pomeriggio,
esattamente come quella votata nello scorso Senato accademico
che si svolse sempre di martedì. L'iter è stato lo stesso".
"Avevamo anche avuto un dialogo proficuo con alcuni professori -
aggiunge -, troviamo grave che l'Università non voglia prendere
una posizione effettiva e concreta su questo tema evitando il
dibattito con gli studenti, nascondendosi dietro la burocrazia".
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