"Le 'università' italiane delle arti.
Infrastrutture di identità e creatività. Spazi di promozione
internazionali. Sono le Accademie, i Conservatori di musica, gli
Istituti superiori delle industrie artistiche. È qui che la
passione viene trasformata in professione. Scrigni di talenti.
Fabbriche d'ingegno dove prende forma quel guizzo umano antidoto
vero alla pigra e omologata 'creatività' dell'Intelligenza
artificiale". Così il ministro dell'università e della ricerca,
Anna Maria Bernini, su 'Le Guide' de 'Il Sole 24 Ore' dedicate
al sistema dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica.
"Una nuova frontiera - ha aggiunto - per nuove opportunità
professionali. È anche da qui che riparte il rilancio della
Afam. È anche su questo che si stanno concentrando i nostri
interventi, per rendere sostanziale il processo di equiparazione
con le università. Abbiamo innovato la disciplina del settore,
allineando i percorsi di reclutamento e didattica a quelli degli
atenei. Stiamo rafforzando gli organici per rispondere alla
crescita delle iscrizioni. Dopo 25 anni - ha proseguito Bernini
- abbiamo approvato in via definitiva il regolamento sul
reclutamento del personale e dopo 19 anni quello sugli
ordinamenti didattici, introducendo l'abilitazione artistica
nazionale: diamo pari dignità ai docenti Afam, anche attraverso
un sistema premiale per le assunzioni. Perché il merito non è
solo una parola, è mettere tutti nelle stesse condizioni di
realizzare un sogno. I prossimi step riguardano i Regolamenti su
programmazione e valutazione della ricerca. E poi il più atteso,
quello sulla governance, per dare a queste Istituzioni ancora
più forza. Per permettere a tanti giovani di coltivare un grande
sogno che trova forza nel loro talento. E costruirsi un futuro,
che sia il più 'bello' possibile", ha concluso Bernini.
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