"Il punto principale per il rilancio
della scuola in Italia è il ripristinare l'idea che la scuola è
il perno dello sviluppo, non solo del singolo ragazzo ma del
Paese. La scuola è il perno per avere le competenze per essere
buoni cittadini". Lo ha detto il neo ministro dell'Istruzione
Patrizio Bianchi in una intervista rilasciata nelle scorse
settimane. "In Italia abbiamo investito poco per la scuola, meno
degli altri paesi, e abbiamo tagliato dopo la crisi del
2009-2012, era il periodo dello spread ma era anche il momento
del grande salto tecnologico. Ora bisogna investire in modo
massiccio sulla scuola a tutti i livelli. Tutti i paesi europei
investono il 10-11 per cento della speso pubblica, noi siamo tra
il 7 e l'8%". E ancora, per il professore, "c'è una differenza
insostenibile tra nord e sud", qui c'è un alto tasso di
dispersione e c'è una nuova povertà educativa ed un drenaggio
per cui i ragazzi migliori tendono ad andarsene". "Dopo tanti
anni saranno a disposizione delle risorse per le quali bisogna
fare un piano: bisogna mettere in fila le questioni
fondamentali, la formazione professionale come un percorso
cruciale per generare il corpo intermedio di competenze. Il
Covid ci ha insegnato che ci vogliono le grandi eccellenze ma
anche il presidio quotidiano".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA