Dal prossimo anno scolastico, anche
nelle quarte classi della scuola primaria arriverà il nuovo
insegnamento dell'educazione motoria affidato a docenti
specialisti, come è già avvenuto quest'anno per le classi
quinte. Ben 910mila gli alunni interessati per un totale di
48mila classi. Ma del concorso per il reclutamento dei docenti
specialisti ancora nessuna notizia. Senza contare che oltre la
metà degli alunni non ha una palestra funzionante a scuola.
L'educazione motoria sembra essere al guado e a fornirne la
fotografia è un'analisi di Tuttoscuola sui dati dell'Anagrafe
dell'Edilizia Scolastica del Ministero dell'istruzione e del
merito.
Una buona educazione motoria si fa in palestra, ma secondo
l'analisi di Tuttoscuola per ognuna delle 15.389 scuole primarie
presenti e consultabili nell'anagrafe nazionale dell'edilizia
scolastica sui dati relativi all'ultimo anno scolastico censito,
il 2021-22, sembrerebbe che solamente 6.737 scuole, il 43,8% del
totale, dichiara di disporre di palestra; il che significa che
il 56,2% ne è privo (8.652); conseguentemente, per quella
mancanza di spazi idonei, oltre mezzo milione dei 910mila alunni
di quarta e quinta che a settembre svolgeranno attività motoria
con il docente specialista dovranno arrangiarsi, spostandosi
fuori sede verso altra palestra o utilizzeranno cortili o spazi
di fortuna non idonei certamente ad una attività motoria degna
di questo nome.
Il Pnrr prevede un piano graduale di costruzione o
ristrutturazione di 400 palestre per le scuole del primo ciclo,
ma il fabbisogno è notevolmente maggiore.
Nel portale unico del Ministero, che riporta i dati
dell'anagrafe dell'edilizia scolastica aggiornata all'anno
scolastico 2021-22, soltanto 6.737 scuole primarie delle 15.479
censite dichiarano di avvalersi di palestre o spazi attrezzati.
Sono, pertanto, 8.742 le scuole primarie (56,5% del totale),
prive di palestra propria o condivisa con altre istituzioni, e
costrette a utilizzare per l'educazione motoria spazi impropri o
a trasportare gli alunni a sedi esterne che ne sono provviste.
La situazione delle province italiane registra posizioni
nettamente contrapposte.
Agli estremi al top sono Monza-Brianza (80,7%), Prato (79,6%) e
Bari (73,8%), e in fondo Reggio C. (17,8%), Vibo Valentia
(18,3%) e Cosenza (18,6%).
Un terzo delle province ha almeno il 50% di scuole primarie con
palestra.
La previsione del Pnrr di investire risorse per le 400 nuove
palestre entro il 2026 soprattutto a favore delle aree
meridionali sembra delinearsi come un'impresa pressoché
titanica, vista l'attuale carenza di strutture sportive proprio
nelle aree del Mezzogiorno.
Se, infatti, si esclude la Puglia che, in prima posizione in
Italia, registra quasi il 70% di scuole primarie dotate di
palestra, nel Mezzogiorno la mancanza di strutture sportive per
la scuola è considerevole e difficilmente colmabile in poco
tempo.
In Calabria ne è privo quasi l'80%, in quanto solo il 20,5%
dichiara di disporre di palestre; in Sicilia ne è privo il
73,5%, in Campania il 71%.
Rispetto alle restanti regioni del Mezzogiorno, pressoché tutte
in carenza di strutture sportive scolastiche idonee, fa
registrare una situazione positiva, oltre alla Puglia al vertice
nazionale, la Sardegna con la metà di scuole primarie con
palestra.
Il Centro Nord presenta una situazione notevolmente migliore,
soprattutto in riferimento a Toscana e Liguria con una media di
sei scuole primarie su dieci con palestra.
I dati complessivi - conclude Tuttoscuola - rischiano di mettere
in discussione l'intero impianto della riforma della nuova
educazione motoria.
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