In tribuna un tifoso laziale indossa
la maglia della sua squadra del cuore. Sulle sue spalle spicca
il nome 'Hitlerson', accompagnato dal numero 88 - di chiara
matrice nazista -, mentre la curva Nord intona gli ennesimi cori
antisemiti che troppo spesso risuonano negli stadi italiani e
non solo all'Olimpico. Il derby della Capitale di ieri porta con
sé una lunga scia polemica, nata dal post della presidente della
comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, che ha pubblicato
video e foto dell'accaduto. Ad intervenire è stato lo stesso
ministro dello Sport, Andrea Abodi, che ha
annunciato provvedimenti. "Impossibile far finta di nulla - la
sua replica su Twitter -. Farò la mia parte, come sento il
dovere di fare. Il rispetto è dovuto e non è negoziabile".
Le foto e i video della maglia di 'Hitlerson' hanno fatto ben
presto il giro del web, scatenando una ridda di critiche e
polemiche. "Come sempre siamo gli unici a indignarci e a
protestare - le parole di Dureghello -. Possibile che tutti
continuino a far finta di nulla?". L'uso di simboli o immagini
nazifasciste legate al tema calcistico, infatti, sono comparse
più volte in città. L'ultimo episodio è di appena un paio di
mesi fa quando, alla vigilia del giorno della Memoria, la
Capitale si svegliò tappezzata di adesivi che rappresentavano il
disegno di Hitler con la maglia giallorossa della Roma. Uno
"sfregio inaccettabile", come aveva stigmatizzato il sindaco,
Roberto Gualtieri, facendo poi rimuovere le figurine.
Su quanto avvenuto ieri sugli spalti dell'Olimpico è
intervenuto anche il prefetto Giuseppe Pecoraro,
neo-coordinatore nazionale per la lotta contro l'antisemitismo.
"Sono da condannare duramente i cori contro il mondo ebraico che
si sono sentiti in questi giorni negli stadi - le sue parole
all'ANSA -. Sono da sanzionare fortemente e vanno identificati i
responsabili. In caso contrario, è necessario un intervento
anche sulle società per le quali questi fanno il tifo".
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