Dopo il suicidio dello studente di
Medicina iscritto all'Università d'Annunzio di Chieti, gli
studenti scendono in piazza. Lo fanno con un sit-in organizzato
dall'Associazione "360Gradi" con lo scopo di favorire un momento
di condivisione, confronto e sensibilizzazione sui temi del
benessere psicologico.
"Il risultato è stato un momento toccante, nel quale è stato
possibile confrontarsi rispetto alla retorica dell'eccellenza
che tende a omologare gli studenti, diffondendo messaggi
sbagliati sulla qualità e il diritto allo studio. L'obiettivo -
spiega Carmela Santulli, presidente della Consulta degli
studenti - è quello di iniziare un dibattito che cambi la
mentalità e l'organizzazione del sistema attraverso servizi e
azioni che diano un nuovo volto al modello universitario. Il 6
aprile, uno studente dell'Università d'Annunzio si è tolto la
vita nella propria abitazione. Il fatto è drammatico ma non è né
isolato né senza spiegazioni. Negli scorsi mesi almeno altri
due studenti hanno tentato il suicidio. Durante tutto l'anno,
tensione, stress, tristezza, ansia, frustrazione, disturbi
alimentari e del sonno accompagnano almeno uno fra gli studenti
che ciascuno di noi conosce personalmente".
In due ore di manifestazione sono stati molti gli interventi.
Continua Santulli: "Anche la governance del nostro ateneo ha
avuto l'opportunità di essere parte attiva nel cambiamento che
tanti studenti e studentesse chiedono. Abbiamo apprezzato che il
rettore in pectore, Liborio Stuppia, ci abbia manifestato la
propria vicinanza, non avendo potuto partecipare a causa di un
altro impegno. Il rettore uscente, Sergio Caputi, ci ha
raggiunti mentre concludevamo il minuto di silenzio finale e ha
espresso forte dissenso per l'iniziativa accusando gli studenti
e le associazioni presenti di strumentalizzare la tragedia
tristemente nota per "dare colpe a chi non ne ha".
Santulli ha replicato al rettore duramente: "Ha frainteso il
significato dell'iniziativa e sta facendo un torto a tutti gli
studenti qui presenti. Se avesse ascoltato gli interventi
succedutisi durante il sit-in si sarebbe reso conto che nessuno
aveva accusato lui o i suoi delegati di nulla. Sono invece state
formulate idee precise e con spirito costruttivo, con il fine di
migliorare le condizioni di studio e vita in università. Vi sono
proposte già depositate che attendono risposte; vi sono
questioni di cui si parla da tempo, ma alle discussioni seguono
pochi fatti. Gli studenti si attendono passi concreti, a
cominciare dal vedere le loro proposte discusse dal Senato
Accademico nella prima seduta utile".
A sostegno della manifestazione è intervenuta anche l'Unione
degli Universitari, per voce della coordinatrice nazionale
Camilla Piredda: "Siamo a fianco dell'Associazione 360Gradi e
tutta la componente studentesca nelle richieste che avanzano,
portando le loro istanze a livello nazionale".
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