Sono 59 in Calabria i progetti
per il riutilizzo di beni confiscati alla criminalità
organizzata, a fronte dei 128 presentati nella regione, che
hanno ottenuto il via libera nell'ambito dei finanziamenti del
Pnrr con pubblicazione nel Decreto dell'Agenzia per la Coesione
territoriale. La dotazione finanziaria dei progetti - fa sapere
il coordinamento regionale di Libera che ha analizzato i dati -
è di quasi 58 milioni di euro per 35 enti territoriali, pari al
19,3% delle risorse totali. Duecentocinquantaquattro sono i
progetti complessivamente finanziati che coinvolgono 166 enti
destinatari di beni confiscati in 6 regioni del Sud: Abruzzo,
Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
"Il passo successivo- è detto in un comunicato della segreteria
regionale dell'associazione - vedrà la pubblicazione della
graduatoria entrando nella fase
operativa che dovrà portare all'esecuzione degli interventi
progettati dai Comuni. Sarà fondamentale monitorare con
attenzione questi percorsi, perché i finanziamenti a
disposizione vengano impiegati presto e bene. Noi proveremo a
fare la nostra parte, partendo dalla nostra esperienza sul
monitoraggio civico dei beni confiscati già alla base di altre
azioni, tra le quali in particolare il report
RimanDATI con l'obiettivo di rendere quanto più trasparente la
filiera del percorso che riguardano i singoli beni oggetto di
finanziamento. Mettere a disposizione dati chiari e accessibili
è il primo passo per garantire la piena conoscibilità di questi
percorsi."
"Incrociando questi dati - riporta ancora il comunicato di
Libera - con quelli sulla trasparenza degli Enti di adempiere
all'obbligo di pubblicazione degli elenchi dei beni confiscati
trasferiti al loro patrimonio indisponibile, tra le regioni più
'virtuose' sulla trasparenza dei dati è intesta la Campania, con
un punteggio di 35.9. Seguono la Puglia (28.0), la Calabria
(18.9), la Sicilia (16.8) e l'Abruzzo (14.7). Chiude la
Basilicata, con un ranking pari a 0.
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