La Corte d'Appello di Bologna ha
respinto il ricorso del ministero dell'Istruzione contro la
sentenza che lo condannava al pagamento di 930mila euro di
risarcimento a favore dei figli della professoressa Olga
Mariasofia D'Emilio, morta il 21 febbraio 2017 a causa di un
mesotelioma per l'esposizione all'amianto. La docente aveva
lavorato alle dipendenze del Miur nella scuola media 'Farini' di
Bologna tra il 1981 e il 1990. All'interno della struttura,
spiega l'Osservatorio nazionale amianto, è stata dimostrata la
presenza della fibra killer dove, a respirarla, "non c'era solo
la docente, ma i suoi colleghi, e anche tantissimi ragazzi".
Consapevole della sua esposizione, l'insegnante aveva
ottenuto dall'Inail il riconoscimento di malattia professionale.
Nel 2007, poi, aveva iniziato la procedura giudiziaria per
ottenere il risarcimento danni ma, solo dopo la sua morte, i
figli orfani Silvana ed Andrea, grazie all'Ona e al suo
presidente, l'avvocato Ezio Bonanni, costituito con l'avvocato
Massimiliano Fabiani del Foro di Bologna, hanno vinto la causa
contro il ministero per non aver rimosso l'amianto dalla
struttura.
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