"In memoria di Alessandra, vittima
di femminicidio, perché nessuna subisca mai più violenza".
Recita così la targa sulla panchina rossa inaugurata oggi a
Parco Zaniboni, al quartiere Navile di Bologna proprio dove
abitava Alessandra Matteuzzi, uccisa dall'ex compagno lo scorso
agosto. L'inaugurazione, alla presenza di istituzioni, familiari
e amici della donna rappresenta "più di un simbolo", nel giorno
in cui ricorre la Giornata internazionale contro la violenza di
genere, il 25 novembre.
Questo femminicidio è "un fatto non solo dolorosissimo, ma
anche indelebile per tutta la comunità cittadina di Bologna", ha
detto davanti a una piccola folla la presidente del Quartiere
Navile, e segretaria del Pd di Bologna, Federica Mazzoni.
"Questa panchina è per noi una dimostrazione importante di
solidarietà, grazie dal profondo del nostro cuore alla città e a
tutte le istituzioni presenti", ha commentato il cugino di
Alessandra, Andrea Matteuzzi, mentre la sorella, Stefania, non
ha voluto prendere parola. Diversi fiori sono stati posati sulla
panchina, che ora diventa parte integrante del quartiere dove
Alessandra ha vissuto e dove è morta, per colpa di un "amore",
che in realtà "amore non era". "Perché il vero amore si fonda
sul rispetto - ha aggiunto Mazzoni - sul prendersi cura l'una
dell'altro, anche accettando che una relazione possa finire e
sull'accettare un 'basta'. Questo 'basta', questo 'no', sono
spesso il movente della furia femminicida".
"Numeri ancora troppo alti", per il sindaco Matteo Lepore,
quelli relativi alla violenza di genere sul territorio
bolognese. "Dobbiamo marciare insieme - ha concluso - per far sì
che episodi come questo accadano sempre meno, fino alla piena
parità".
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