Contro mafie, criminalità e
corruzione non c'è più tempo da perdere. È l'appello che
Associazione antimafie daSud e Avviso Pubblico rivolgono ai
candidati sindaco della città di Roma con l'invito a
sottoscrivere il 25 settembre, alle ore 12, negli spazi di ÀP -
Accademia Popolare dell'antimafia e dei diritti di Cinecittà-Don
Bosco, "Roma senza mafie": il primo protocollo a livello
comunale per un impegno concreto della futura amministrazione
capitolina a prevenire e contrastare la presenza e il
radicamento delle mafie in città.
Appalti truccati, tangenti, cambi di proprietà sempre più
frequenti, quasi 1.300 attività cedute, centinaia di società a
rischio usura e riciclaggio, fiumi di soldi sporchi investiti in
nuovi modelli di business, omicidi, gambizzazioni, estorsioni e
più di 200 beni immobili sottratti alla criminalità organizzata.
Così le mafie agiscono a Roma, città d'Italia che registra da
tempo la presenza radicata di diverse organizzazioni mafiose,
italiane e straniere, dove da tempo l'economia e la tenuta
sociale di interi territori sono minacciate e intaccate dalla
presenza di vecchi e nuovi clan che oggi traggono ulteriore
vantaggio dalle nuove difficoltà, disuguaglianze e forme di
povertà provocate dalla pandemia.
Dieci i punti individuati nel protocollo a partire da alcune
macro aree strategiche per il futuro della Capitale. Tra queste:
inchiesta e vigilanza, gestione degli appalti e dei contratti
pubblici, strategie contro la corruzione, valorizzazione dei
beni confiscati, contrasto del gioco d'azzardo e della
dispersione scolastica, educazione alla legalità e promozione
della responsabilità civica.
Non solo promesse simboliche, ma impegni concreti e
verificabili. Come l'obbligo di istituire una commissione
comunale antimafia permanente con compiti di inchiesta e
vigilanza e di un comitato sulla legalità con funzioni
consultive e propositive, finalizzato a co-progettare una
strategia di prevenzione e contrasto alle mafie e ai fenomeni
criminali favorendo il dialogo tra istituzioni, enti e
associazioni; l'immediata applicazione della delibera comunale
del 2018 sul regolamento dei beni confiscati; l'obbligo di
richiesta di informazioni alla prefettura per tutti gli appalti
anche inferiori alla soglia attualmente prevista dal codice
degli appalti e da estendere anche alle aziende in subappalto;
l'istituzione di un ufficio antiriciclaggio; l'utilizzo dei
"Patti di integrità" in materia di contratti pubblici;
mappatura, in materia di gioco d'azzardo, dei luoghi sensibili
in vista dell'entrata in vigore del "distanziometro";
presentazione di un piano con finanziamenti ad hoc per il
contrasto della dispersione scolastica.
"Il 3 e 4 ottobre con le elezioni amministrative - affermano i
promotori - si giocherà una partita molto importante per il
futuro della Capitale e le sfide che attendono il prossimo primo
cittadino di Roma sono tante e complesse. Fra tutte, quella per
il contrasto delle mafie è dal nostro punto di vista la più
difficile e al contempo urgente che, ancora una volta, non trova
sufficiente spazio nei proclami e programmi elettorali, nonché
nel dibattito pubblico. Ci auguriamo che tutti i candidati
apprezzino l'iniziativa e manifestino la volontà di aderire,
discutere e sottoscrivere il documento il prossimo 25
settembre".
"Roma Senza Mafie" rappresenta il primo documento nel suo genere
a Roma, il secondo in ordine di tempo se si considera "Municipi
Senza Mafie": la carta d'intenti promossa a livello municipale
dall'associazione daSud e sottoscritta nel 2013 da tutti i
minisindaci. Come quest'ultima, anche il nuovo protocollo punta
a essere un modello di collaborazione tra le istituzioni locali
e nazionali e le realtà sociali e territoriali, per mettere in
pratica azioni concrete di prevenzione e contrasto del
radicamento mafioso.
Firmando il protocollo "Roma Senza Mafie", la candidata o il
candidato che sarà eletto si impegnerà formalmente ad approvare
una delibera di indirizzo e almeno tre dei punti programmatici
del protocollo nei primi cento giorni di governo al fine di
segnare in maniera chiara e netta l'indirizzo della nuova
amministrazione capitolina. L'impegno dovrà proseguire con
l'approvazione di ulteriori quattro punti entro un anno e
progressivamente dei restanti nel corso della consiliatura. I
promotori si impegnano a fare una prima verifica dopo un anno
dalla sottoscrizione.
Con questa iniziativa si apre la settima edizione di Restart, il
tradizionale festival della creatività antimafia e dei diritti
promosso e organizzato da daSud fino al 2 ottobre negli spazi di
ÀP, l'Accademia Popolare dell'antimafia e dei diritti presso
l'IIS Enzo Ferrari di Cinecittà-Don-Bosco, nella periferia del
quadrante Est di Roma. "Il tempo di maleducare" è il titolo che
caratterizzerà la nuova edizione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA