Lo scenario è tutt'altro che
confortante: in Italia l'accesso al mondo del lavoro risulta
sempre più difficile e "casuale". Secondo l'ultimo rapporto
presentato dall'Istituto nazionale per le analisi delle
politiche pubbliche Inapp, 11,7 mln di italiani non si sono mai
iscritti alla scuola secondaria superiore e 4 mln l'hanno
abbandonata senza arrivare al diploma. Il 41% della popolazione
tra 18 e 74 anni, ha solo la licenza di terza media. In più, la
quota di abbandoni precoci resta tra le più alte dell'Ue (13,1%
di dispersione) quota che corrisponde a circa 543 mila giovani.
Questi dati sono stati alla base del convegno 'Formare i giovani
per generare futuro' organizzato per i 150 dell'Opera don Bosco
a Genova che si è tenuto a Palazzo Ducale.
La dispersione scolastica è direttamente collegata col
fenomeno dei Neet (Not in education, employment or training),
giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non sono
inseriti in un percorso di istruzione o di formazione. E proprio
la formazione è stata al centro del convegno. "Cerchiamo di far
scoprire la validità del sapere e del saper fare - spiega don
Sergio Pellini, direttore dell'Opera Don Bosco di Genova - e
attraverso la formazione professionale si riescono a recuperare
i giovani soprattutto a livello motivazionale per fare si che le
loro doti vengano messe a frutto nel migliore dei modi". La
realtà genovese si integra con una rete nazionale che vede i
Salesiani impegnati in 18 regioni nell'orientamento, formazione
e aggiornamento professionale con16 mila allievi, 1.500 corsi e
40 sportelli. "C'è un numero smisurato di giovani che sono stati
male orientati - ha detto don Maurizio Lollobrigida, delegato
regionale del Cnos-Fap - e hanno abbandonato i percorsi
scolastici. Noi offriamo una grandissima varietà di percorsi
formativi perché sono strumento per avvicinare i ragazzi". Ci
sono "centinaia di migliaia di possibilità di lavoro che non
incrociano le persone che lo sanno fare - ha detto Maria Teresa
Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali -:
bisogna fare tesoro dell'esperienza dei Salesiani per disegnare
politiche del lavoro e sociali a misura delle persone". La
formazione "deve puntare più sulla conoscenza che sul
'produttivismo esasperato' - , ha ricordato il sottosegretario
all'Istruzione Paola Frassinetti -. Apprendimento e conoscenze
sono una cosa, il lavoro è in altra".
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