Il Comitato Sapienza per la
Palestina, composto dai promotori dell'appello del 9
novembre scorso, chiede di aprire il dibattito dentro e fuori la
Sapienza, e "prendere posizione per la pace". Assegnisti,
dottorandi, docenti invitano i colleghi ad aderire alla protesta
che si concretizzerà con lo sciopero generale per la Palestina
previsto per il 23 febbraio prossimo.
La partecipazione alla protesta - spiegano i promotori - si
concretizzerà nella
devoluzione degli emolumenti giornalieri all'Unrwa (Agenzia
delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi
palestinesi nel vicino Oriente) "quale contributo attivo a
sostegno delle vittime civili dei crimini internazionali
perpetrati dall'esercito israeliano. Con questo gesto simbolico
e concreto intendiamo protestare contro l'assurda e feroce
sospensione dell'erogazione dei
finanziamenti in favore dell'agenzia decisa dall'Italia e da
altri governi, nel corso dei bombardamenti israeliani che in
questi mesi hanno mietuto decine di migliaia
di vittime civili e causato un enorme numero di sfollati.
Invitiamo tutto il personale docente, gli assegnisti e i
dottorandi ad aderire a questa forma di
protesta".
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