Narratrice, drammaturga, sceneggiatrice, attrice, tre volte premiata in patria con il Molière e applaudita in tutto il mondo per il suo lavoro che scandaglia l’animo umano, sempre a cavallo tra romanzo e teatro, tra pagina e palcoscenico. E’ a Yasmina Reza, autrice parigina figlia di padre iraniano e madre ungherese, che va il Premio Malaparte 2021, il prestigioso riconoscimento letterario nato nel 1983 su iniziativa di Graziella Lonardi Buontempo e Alberto Moravia, oggi guidato da Gabriella Buontempo, che torna sull’isola di Capri, per il decimo anno consecutivo supportato da Ferrarelle spa.
Classe 1959, autrice di testi come Art, tradotto in più di trenta Paesi, Il dio del massacro, portato al cinema da Roman Polanski con Carnage, fino agli ultimi Anne-Marie La beltà scritto appena prima dello scoppio della pandemia e Serge (del 2021, ancora non arrivato in Italia), la Reza è stata scelta dalla giuria presieduta da Raffaele La Capria e dai giurati Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Silvio Perrella, Emanuele Trevi e Marina Valensise. Deciso in realtà a inizio anno, il premio alla Reza diventa oggi anche un omaggio a una figura storica dell’editoria italiana come Roberto Calasso, scomparso a luglio, che da una decina di anni pubblicava le sue opere in esclusiva nella sua Adelphi.
La scrittrice succede così a un altro scrittore in lingua francese, Amin Maalouf, che si era aggiudicato il riconoscimento nel 2020. Francese (Emmanuel Carrère) era anche il premiato di dieci anni fa, quando il Malaparte è ripreso a opera di Gabriella Buontempo. Ad oggi, prevalenti restano però gli autori di lingua inglese: cinque con gli americani Richard Ford, Elizabeth Strout, Donna Tartt, l’inglese Julian Barnes e l’irlandese Colm Tóibín.
Come sempre, la tre giorni caprese al via già da oggi, venerdì 1 ottobre, rappresenterà un omaggio alla narrativa della vincitrice. Si parte subito con la proiezione del film Carnage al Cinema Internazionale, mentre domani, sabato 2 ottobre, la Reza sarà protagonista di una tavola rotonda in Comune alla quale, oltre ai membri della giuria, sono annunciati anche Diego De Silva, Marco Missiroli ed Elisabetta Rasy. Premiazione ufficiale, domenica 3 alle 11 alla Certosa di San Giacomo, dove l’autrice terrà un discorso scritto per l'occasione. Il Premio Malaparte si conferma così uno dei più importanti riconoscimenti letterari italiani per personalità internazionali. “Dieci anni or sono – dice Gabriella Buontempo – quando ho ripreso la tradizione del premio fondato da mia zia Graziella, ero sorretta solo da un pugno di amici, uno sponsor importante e molto partecipe come Ferrarelle, e la volontà di non sfigurare rispetto a una tradizione di quel livello. Amici, sponsor e volontà sono rimasti intatti. Adesso, guardando ai dieci premiati, si è aggiunta la nuova consapevolezza di essere stati all’altezza della sfida”. Per il decimo anno consecutivo, il premio è supportato da Ferrarelle Spa, che lo ha inserito tra le sue più significative iniziative nella Responsabilità sociale. “Sono molto orgoglioso del traguardo dei dieci anni, che il Premio Malaparte taglierà quest’anno”, commenta Michele Pontecorvo Ricciardi, vicepresidente di Ferrarelle Spa e presidente del Fai Campania. “Si tratta – dice - di un investimento per noi molto importante, che crediamo sia significativo anche per l’isola di Capri: in un momento in cui è urgente ripensare alla gestione del turismo, del territorio e delle sue bellezze, siamo convinti dell’opportunità di mantenere accesa, con il Malaparte, questa fiamma di cultura che porta ogni anno sull’isola i più significativi autori della letteratura contemporanea. Un impegno ora arricchito ulteriormente dal patrocinio morale di Fai Campania”.
In collaborazione con:
Ferrarelle