Oggi “la follia va fortissimo, la gente fuori di testa continua ad aumentare. Basti pensare a quelli che negano il covid o la crisi climatica. I pazzi ci sono sempre stati, ma adesso sono circa il 30% della popolazione, sembra di stare a volte nei cartoni animati Looney Tunes”. Parola di John Landis, arrivato a Locarno per ricevere il Pardo d’onore, in Piazza Grande con la proiezione in suo omaggio anche uno dei suoi film cult, Animal House.
“Viviamo in un momento nel quale l'industria del cinema è esplosa - aggiunge il regista, classe 1950, che per ogni domanda regala aneddoti e riflessioni spaziando dalla storia della settima arte alla politica -. E in pieno caos e la colpa è del covid solo per metà, l’altro problema, precedente, è che ormai gli studios fanno parte di corporazioni che si occupano di ben altro rispetto al cinema. Le major non sviluppano più progetti, non ingaggiano sceneggiatori se non per franchises. Sono contente di spendere 200 milioni di dollari per un film di supereroi, ma per un film 'serio' al massimo spendono un milione, e tutti i loro film a basso budget sono horror”.
Landis non sa se “questa rinascita del genere horror sia dovuta al clima politico, in fondo tutto è politica ma questa è sempre più insana. Chi diavolo ha pensato fosse una buona idea la Brexit? Quando è passata al referendum ho capito anche che Trump sarebbe potuto diventare presidente”. Ora Biden, "sta facendo del suo meglio ma non è facile raddrizzare le cose, anche perché i repubblicani, che non ho mai amato, ormai pazzi scatenati e continuano ad andare dietro a Trump o ai No vax”.
Le piacerebbe raccontare questo momento storico in un film? “Sarebbe molto difficile ironizzare su certi personaggi così ridicoli. Pensiamo a Trump, il buffone arancione, lo vedi e ti viene da ridere. Molti Paesi in qualche periodo sono stati governati da personaggi buffoneschi, penso all’Italia con Berlusconi… Trump è il nostro. Per fortuna è stupido, altrimenti i danni sarebbero stati ancora peggiori”. La tragedia “è che i comportamenti di certi politici in questi mesi di pandemia, hanno causato la morte di migliaia di persone”. Non sta bene, per il regista, neanche l’Inghilterra, che "ha Boris Johnson. Non è stupido ma è completamente disonesto”.
Tornando al cinema, Landis spera non si avveri la previsione di alcuni, che il grande schermo “venga ucciso dalle piattaforme streaming”. Il cinema, che “ha solo 200 anni di vita, è nato come esperienza collettiva e le emozioni che si provano sono contagiose, ce le passiamo l’un l’altro, soprattutto in generi come l’horror o la commedia. Mi si spezza il cuore a pensare a chi vede i film sui cellulari”. Ora poi “gli studios con il coronavirus si sono veramente spaventati e preferiscono garantirsi i guadagni dando i film alle piattaforme, a danno di chi ha lavorato in un progetto. Avete sentito della causa di Scarlett Johansson alla Disney? Ha perfettamente ragione a combattere”.
Intanto Landis come nuova avventura, ha diretto la performance in voce di Arnold Schwarzenegger nella serie animata per bambini Superhero Kindergarten, nata da un’idea di Stan Lee: “Arnold voleva ci fosse un regista a dirigerlo e ho detto si perché a scrivere la serie è un caro amico Steven Banks, autore di Spongebob”. L’attore di Terminator interpreta Captain Courage, un supereroe che lavora in incognito in un asilo per istruire una nuova generazione di bambini dotati di superpoteri: “E’ stata un’esperienza molto interessante, c’era già la pandemia, abbiamo fatto tutto via zoom”.
In collaborazione con:
Locarno Film Festival