Appena arrivata a Locarno, Laurie Anderson, grande artista visuale, musicista e performer alla quale quest’anno il festival attribuisce il Vision Award Ticinomoda che onora ogni anno i “creativi pionieri” è subito andata al cinema. “Ho visto un bellissimo film portoghese (Where Is This Street? or With No Before And After di Joao Pedro Rodrigues e Joao Rui Guerra da Mata), senza una reale storia e con solo una canzone alla fine - racconta, solare e garbata, parlando con i giornalisti -. E' un ritratto di Lisbona, semplice e originale. E’ stato fantastico visualizzare quelle immagini, che pur senza esserci una trama ti lasciavano un profondo significato”.
Reduce dal successo a Washington della più grande mostra/ retrospettiva mai dedicata alla sua arte, allestita all'Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Laurie Anderson, che negli ultimi anni sta lavorando molto anche con la realtà virtuale, è curiosa di scoprire quale sarà nei prossimi anni il futuro del cinema: “Quando vedi un bel film alla fine ti senti fuori dal tempo e dallo spazio, ti perdi nella mente, mentre nella Vr hai bisogno del tuo corpo per vivere l’esperienza. Sono modi così diversi di usare l’immaginario. Venendo alle crisi sociali, “come americana, devo dire che le cose non si stanno mettendo bene. Nel mio Paese, ci sono così tante armi, che non può finire bene. Siamo molto divisi, temo ci possa essere una sorta di guerra civile.
E l’arte sta riflettendo questo momento: In molti raccontano con le loro creazioni un crollo di qualche tipo, arrivando a quella che io definisco una ‘pornografia dell’apocalisse”. Eppure “come artista che lavora in questo mondo fragile e al collasso io resto una completa ottimista, per una ragione molto semplice e un po’ stupida. Perché ti permette di avere una vita più felice, di chi è pessimista. Nessuno può provarti che il mondo andrà peggio o meglio. Io da ottimista lavoro a migliorare ciò che ho davanti, per un puro livello di felicità. Nel mondo ci sono così tante cose terribili e tristi e non possiamo ignorarle, vanno affrontate, ma non devono bloccarci, impedirci di agire”.
In collaborazione con:
Locarno Film Festival