E' forse la naturalezza e la capacità di "accoglienza" del suo gesto artistico ciò che colpisce di più osservando Isabella Mandelli mentre dà vita sulla tela al giudizioso Finolu, all'energico Barabà, a Oco, inguaribile ottimista, a Boda, un grande ascoltatore, e a tutte le originali figure acquatiche, draghi e oggetti antropomorfi che compongono il colorato e poetico mondo dei Barabubbles. Proprio a queste creature, che l'artista ha ideato nel 2017 dipingendole con la tecnica dell'acquerello e partendo da una suggestione vissuta nell'infanzia, è dedicato il Festival Barabubbles, in programma a Roma dal 7 al 14 ottobre negli spazi di Cosmo, nel quartiere Trastevere. Una settimana densa di appuntamenti per far comprendere al pubblico la felice dimensione del mondo dei Barabubbles, ben rappresentata dalle opere esposte in mostra per l'occasione: del resto questa "arte eco-sociale", come la definisce Mandelli (prima donna vicepresidente e amministratore delegato per l'Italia di una grande multinazionale leader del settore sanitario), invita il pubblico a sospendere il giudizio, ad accogliere l'altro, a vivere in armonia con il mondo che ci circonda. "La mia arte vuole rassicurare e includere tutti, persone di qualsiasi genere, senza distinzioni", dice all'ANSA l'artista, che nel luglio scorso ha raccontato al “TEDx” quanto l'esperienza artistica e il mondo inclusivo dei Barabubbles abbiano influito positivamente anche sul suo ruolo da leader d’azienda. "Attraverso le immagini parlo anche di disabilità come qualcosa che va accolto in modo normale. Tutti noi siamo diversi e per fortuna che lo siamo. Mi piace disegnare carrozzine e personaggi che hanno disabilità ma che sono pieni di colori. In fondo ognuno di noi ha lo stesso cuore, e io disegno spesso cuori anatomici per far capire che tutti dentro siamo uguali. Neppure il genere mi interessa, tutti i personaggi sono gender fluid perché ognuno può riconoscersi per quello che è". Dopo il primo appuntamento del 7 ottobre, con la presentazione "Barabubbles - Il manuale" (Psicografici Editore), libro scritto a quattro mani con il giornalista ed esperto d'arte Fabrizio Guerrini, l'8 ottobre Mandelli ha dato il via al primo dei laboratori gratuiti per bambini (che poi proseguiranno per tutta la settimana) e a una suggestiva sessione di live painting, in cui ha offerto una dimostrazione pratica di come magicamente i Barabubbles prendono vita. Poche pennellate e subito i Barabubbles sono emersi in tutta la loro straordinaria, dolce potenza: queste creature che all'interno di bolle trasparenti lanciano cuori per connettersi all'altro insegnano a chi guarda che l'errore non esiste, e che non ci sono barriere. "L'errore non esiste è la mia filosofia di vita, non solo artistica, ma anche sul lavoro. Non uso mai la matita, sempre pennarelli indelebili o penne stilografiche. Se accettiamo che qualcosa può andare storto, togliamo anche il senso di colpa e pensiamo non più all'errore ma all'errare", prosegue Mandelli. "Quindi io non parlo più di errore ma di idea propulsiva incrementale, perché ci può portare al viaggio e a una nuova opportunità". Nel loro universo colorato da infinite nuance cromatiche (l'artista dipinge senza mai sciacquare il pennello) nessuno è quindi escluso, perché tutti sono accolti: ecco perché i Barabubbles sono un manifesto alla gioia e alla serenità, ma anche all'inclusività e all'abbattimento di ogni discriminazione. Tanti gli ospiti attesi al Festival: da Daniel Lumera, esperto di scienze del benessere e della qualità della vita, riferimento internazionale nella pratica della meditazione, a Diego Ingrassia, coach ed esperto di emozioni, dal cardiochirurgo Ruggero De Paulis ad Alessandro Varisco, CEO dell'azienda Twin Set, e poi la giornalista Rai Emma D'Aquino, il presidente AILA Francesco Bove, l’imprenditrice sanitaria Jessica Faroni, l’imprenditrice nella cultura Claudia Conte, la grafologa Nadia Tresoldi, il designer del suono Stefano Luca e molti altri.
In collaborazione con:
Barabà