La poesia di Yoko Ono. I riflessi
lucenti di Anish Kapoor. Le provocazioni di Marina Abramovic (si
è mai vista una tazzina con un buco?). E poi il Terzo Paradiso,
versione "ristretta", di Michelangelo Pistoletto. Ma quante arte
può entrare in una tazzina di caffè? È con una grande mostra
alla 59/a Esposizione Internazionale d'arte di Venezia che le
illy Art Collection festeggiano i loro primi trent'anni. Tre
decenni, in cui le iconiche tazzine hanno saputo trasformare un
oggetto quotidiano in una tela bianca sulla quale si sono
cimentati maestri di fama internazionale come Jeff Koons,
Sebastiao Salgado, William Kentridge, ma anche star del cinema e
della musica, come Francis Ford Coppola, Alanis Morissette o
Pedro Almodovar.
"Era il 1991 quando Ernesto Illy scrisse un brief di
addirittura 51 pagine in cui descriveva la tazzina perfetta -
racconta all'ANSA la Ceo di illycaffè, Cristina Scocchia -
Chiamò poi Matteo Thun a realizzare la prima, quella bianca con
il logo rosso che tutti conosciamo. Ma non ci siamo voluti
fermare lì: l'abbiamo offerta ai più grandi artisti
contemporanei proprio come fosse una tela" . Nella serra dei
Giardini reali di Venezia fino al 30/6, la mostra svela 114
collezioni e 459 tazzine diverse, che rappresentano una delle
più grandi raccolte d'arte contemporanea, sin da quel primo
esemplare bianco disegnato da Matteo Thun. Oggi la galleria si
arricchisce di una nuova illy Art Collection disegnata da sei
artisti, di età, stili e provenienze diversissime, selezionati
dalla curatrice Cecillia Alemani fra quelli che espongono le
loro opere all'interno della Biennale Arte 2022: Felipe Baeza,
Giulia Cenci, Precious Okoyomon, Alexandra Pirici, Aki Sasamoto,
Cecilia Vicuna. "E' vero, la Biennale non produce, mostra -
commenta il presidente Roberto Cicutto - ma sempre più i nostri
mecenati vogliono diventi luogo anche di creazione".
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