Voglia di colore. Punta sui gioielli 'rainbow' e quindi sulle pietre preziose più colorate, la domanda di chi ama i gioielli artigianali italiani, nell'anno che va a chiudersi nel segno dell'emergenza e della pandemia da Coronavirus. E se da sempre i diamanti, magnificamente trasparenti, sono i migliori amici delle donne, oggi tutte le pietre colorate 'tirano' la richiesta, accolta dal top dell'artigianato italiano che non vuole sottostare alla crisi imposta dal virus. Tendenze, in questa fine 2020, che vedono affermarsi anche il 'layering'. Non una novità assoluta ma un orientamento, appunto, quello di mescolare gioielli in un look un po' vintage, sicuramente un po' disordinato, da mercatino degli accessori: anelli, bracciali ma soprattutto collane: a catena, piatte dal gusto un po' retrò, o a spina di pesce. L'anno che finisce e quello che sta arrivando, nel segno del Covid, si guarda alle spalle nel non dimenticare il gusto dell'accessorio, soprattutto di quello Made in Italy che proprio nella crisi cerca spazi per non affondare. Nasce per questo 'Adularie', una start up, una vetrina, realizzata da due giovanissimi professionisti italiani, Andrea Tomassini e Nicola Bartolomei, neanche 60 anni in due, che in un viaggio nell'artigianato d'eccellenza italiano, hanno creato uno spazio online per mettere in contatto i 'maghi' della produzione tradizionale con una domanda che altrimenti rischia di restare insoddisfatta e di aggiungere crisi a crisi. 'Adularie' è uno shop online di gioielli made in Italy prodotti a mano da piccoli e medi artigiani italiani, che stanno aderendo all'iniziativa da tutte le regioni del Paese. Il nome nasce dalla pietra adularia, detta anche pietra di Luna per la credenza diffusa tra gli antichi romani che i lampi di luce blu visibili sotto la superficie del cristallo fossero raggi di luna imprigionati al suo interno. Il nome deriva da un luogo altamente simbolico: le prime adularie furono estratte sul monte Adular, ora Gottardo, per secoli crocevia che collegava i popoli italiani al resto d'Europa, per mezzo di un impervio passaggio tra le vette alpine.
Andrea, gemmologo dall’età di 18 anni, sviluppa una passione e conoscenza per il mondo del gioiello italiano passando, in pochi anni, dal bancone di una gioielleria ai laboratori di gemmologia più rinomati del paese. Nicola dopo gli studi in fisica a Milano, lascia l’Italia per un percorso che lo porterà da Copenaghen alla più prestigiosa tra le scuole d’ingegneria francesi, l’Ecole Polytechnique di Parigi, fino a conseguire un dottorato in scienza dei materiali dal Politecnico federale di Losanna. I due si incontrano a una cena da amici comuni a Losanna e cominciano una serie di dialoghi che evolvono presto in un progetto ambizioso: ridare la visibilità a una parte d’Italia a cui sono molto legati e in un momento storico che richiede un cambio di pensiero, per riportarla a più persone possibili. Metaforicamente, il sito vuole essere la rivisitazione moderna di questo passo: un portale attraverso cui i piccoli artigiani orafi italiani possano unirsi e portare le loro creazioni agli occhi del mondo, attraverso un canale innovativo che possa accogliere l’eleganza di gioielli fatti a mano e mostrarli al mondo attraverso un approccio moderno. Tante le proposte. Dai classici, le perle, che stanno tornando di moda per le più giovani e anche per le over: il trucco - secondo gli animatori del sito - è mixarle bene con il resto degli accessori così da non risultare troppo pesanti. La tendenza per la stagione autunno/inverno 2020 è metterle di più dimensioni e forme magari in contrasto con borchie e pelle. Per gli amanti dei colori, tra le proposte, mix di perle per dar vita a gioielli rainbow. E poi i cerchi: si conferma il must che era stato in estate degli orecchini, in perfetto stile gipsy, purchè abbinati ad altri accessori non troppo vistosi.
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