Un’ora al giorno per sé, a qualsiasi prezzo. Per riposare? No, per ricaricarsi e fare meglio tutto il resto. Ambitissima soprattutto dagli uomini e dalle donne d’affari e dai Paperoni a caccia di relax e di novità da provare, l’ora d’oro rientra nei trend 2024 nel campo dei servizi wellness offerti per i più facoltosi. Ai viaggi wellness negli hotel e nelle Spa più lussuose al mondo ora si aggiunge il desiderio dell’ora quotidiana tutta per sé.
Da New York a Londra, Berlino, Valencia e Milano ecco come i più ricchi bramano la cosiddetta pausa di 60 minuti, detta anche ‘power hour’ come strategia indispensabile per realizzare meglio anche tutto il resto, obiettivi, rapporti professionali o no. Non facile da ritagliare, un’ora libera tutti i giorni, tanto che per imparare a fargli posto tra i molti impegni professionali o di famiglia ci sono appositi workshop formativi.
"Correre, disegnare, andare al club, alla Spa. Oppure fare yoga, una nuotata, meditare o imparare una lingua. Infine socializzare con chi ci piace, rilassarsi, leggere. Sono molte le passioni accantonate in nome degli impegni professionali o familiari e che ora non possono attendere più. Sperimentate durante i vari lockdown, ora sono il chiodo fisso a cui manager e professionisti non vogliono più rinunciare, - assicura la guru mondiale dell’ora d’oro, Adrianne Herbert, relatrice internazionale di TedX e autrice di successo mondiale del libro e del podcast ‘The Power Hour ‘. Il messaggio di Herbert è semplice: “prendersi un'ora per sé non è egoista, è essenziale”.
“Pensare solo a sé stessi è garanzia di recupero per realizzare i propri progetti, focalizzarli meglio e fare goal, - garantisce l’esperta che al Sequoia Spa di The Grove, appena fuori Londra, ha recentemente organizzato un workshop (andato sold out in poco tempo) mirato a formare tali buone abitudini di ‘distacco’ dagli impegni e comprendere l'importanza dell’ora quotidiana dedicata a ciò che si desidera fare seguendo le proprie passioni sopite e a suon di sessioni di Pilates, meditazione, attività fisica e stretching.
“E’ esploso il desiderio di godersi un’ora al giorno, al mattino appena svegli o alla sera, come si preferisce, - spiega Herbert ai media inglesi. “Più impegni abbiamo, dal lavoro alla famiglia, meno tempo abbiamo per qualcosa che è esclusivamente per noi. Avendo la mia power hour, metto consapevolmente me stesso al primo posto, anche se solo per quell’ora. Il primo sforzo è avere il coraggio di dire ‘scelgo me’, prima faccio questo e poi mi dedico al resto, perché per il resto della giornata e le nostre energie verranno occupati da altro e di quel poco tempo libero non ne avrai mai e questo ti logorerà. Uno sforzo nuovo e non facile da avviare per chi si dedica interamente agli impegni professionali”.
Difficile avere tempo da ricavare e perciò progetto ambito, pagando qualsiasi cifra. “Il lusso è molto cambiato. Diventa essenziale quando non si ha tempo da perdere e lo stile di vita in città è frenetico. Il lusso è il tempo dedicato a sè, ai propri amici e familiari. E’ piacere in poco tempo, questo è ciò che ci richiede chi varca la soglia dei nostri club, - riferisce all’Ansa Brian Morris, Ceo Aspria Group con sede a Londra. Il gruppo gestisce diversi club privati tra i più esclusivi d’Europa, dislocati in Belgio, Spagna, Germania, Italia (a Milano c’è Aspria Harbour Club, al costo di 300 euro al mese) con servizi altamente personalizzati ed un approccio olistico al benessere.
“Chi si iscrive nei nostri club vuole sentirsi bene e godersi la vita nei brevi ritagli di tempo, - precisa Morris. - Il lusso non si identifica più col prezzo ma con il valore che possiede il tempo, valore che aumenta costantemente. Per questo offriamo servizi di livello eccezionale e abbiamo sempre più soci che frequentano dalle 5 alle 7 volte la settimana, per pause rapide ma ritempranti”.
Da Hong Kong a Singapre, New York, Washington, Londra e Milano è esploso il bisogno di vivere con piacere le pause dagli impegni. “Di pari passo aumenta la richiesta di personal trainer specializzati per allenamenti mirati a ‘sentirsi bene’ piuttosto che a fare muscoli e i club sono diventati anche luoghi in cui incontrare un amico per una partita di tennis o di padel o di pickelball, rilassarsi con un massaggio o un bagno in piscina, partecipare ad una lezione di yoga e pranzare in un ambiente rilassante, magari in mezzo alla natura. Luoghi in cui muoversi, lavorare, connettersi e recuperare. Questo, sempre più spesso, nell'arco di un'ora ogni giorno - conclude Morris.
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