Le fonti d'ispirazione che hanno suggerito la nuova collezione allo stilista Edoardo Gallorini, che ha sfilato a Cinecittà in questa edizione di Altaroma digitale, sono due, un film e un grande romanzo italiano.
Nel primo caso si tratta di "Miriam si sveglia a Mezzanotte" ("The Hunger"), regia di Tony Scott, con Catherine Deneuve, sensuale vampira, che seduce con il suo fascino immortale prima David Bowie e Susan Sarandon poi. L'atmosfera decadente, i colori cupi, il mistero e l'elegante trasgressione sono concetti rielaborati all'interno della collezione. Concetti questi che lo stilista ritrova nella seconda fonte d'ispirazione: la descrizione della Monaca di Monza fatta dal Manzoni nei Promessi Sposi. La "bellezza sbattuta, sfiorita e, direi quasi, scomposta", la "svogliatezza orgogliosa", quel qualcosa "di studiato o di negletto" sono tutti elementi che si ricollegano al concetto chiave della collezione.
Gallorini utilizza materiali tutti naturali e pregiati.
Alcuni provengono da avanzi di magazzini, dalle lane di lanifici, soprattutto veneti alle pelli che giungono da scarti di produzione nella Riviera del Brenta, mentre le sete stampate sono prodotte nel territorio di Como, zona d'eccellenza per la lavorazione di quella materia. Le forme e le vestibilità passano dai tubini aderenti alle giacche sartoriali, fino alle camicie avvolgenti che si adattano ed esaltano la silhouette femminile.
Le stampe, da sempre elemento riconoscibile del brand, sono originali ed esclusive. La palette è composta da quattro grandi blocchi colore, avorio, nero, blu notte e verde, intervallati da momenti vibranti come il fucsia, a toni più delicati come fango e rosa pallido.
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