Ridefinire il concetto di bellezza, guardando e imparando dal passato per arrivare a vestire l'oggi: é quello che fa la collezione Prada per il prossimo inverno, in passerella oggi a Milano, in una sfilata aperta in canottiera bianca e gonna longuette da Kaya Gerber e chiusa nello stesso modo da Hunter Schafer, la Jules della serie cult 'Euphoria'. Ad applaudire, tra gli ospiti, la regina delle influencer Kim Kardashian. "Questa collezione - spiega Miuccia Prada - riguarda la storia delle donne, la storia delle persone, non quella della moda." "La tradizione - sottolinea la designer - parla di umanità: di rapporti fra le persone, di conoscenza che si tramanda. È il frutto della storia umana. Ci affascinava l'idea di capire come e perché alcune cose sono state create in un certo modo. Ma è solo una traccia, un ricordo. Non è assolutamente rétro." Questo anche perché, alla base del lavoro con il codesigner Raf Simons, c'è l'eliminazione del superfluo.
"Nella nostra prima collezione insieme - spiega Simons - avevamo già esplorato questo processo di riduzione, di messa a fuoco, che oggi riprendiamo. Abbiamo rimosso ogni forma di narrazione, ma i capi racchiudono in sé una paradossale complessità, una narrazione interna e personale". Tutto infatti appare semplice ed elaborato al tempo stesso: le gonne diritte hanno una forma lineare, ma tessuti stratificati, dalla lana in vita ai pizzi e alle trasparenze sul fondo, come se la notte entrasse nel giorno, la preziosità della couture nel quotidiano. Un discorso che vale quasi per ogni capo, dai cappotti alle giacche over, simili a quelle proposte lo scorso mese per l'uomo, arricchite di piume o manicotti e bordi di eco pelliccia colorati , agli abiti-canotta dalla forma quanto mai semplice ma in un mix di tessuti diversi, così come le longuette, che uniscono le lane maschili alla garza alla pelle, che diventa protagonista di trench dai volumi over e dai colori forti. E poi quei capi basici che fanno parte del guardaroba di ogni donna, dalla canottiera maschile al dolcevita bianco messo sotto al pull di lana. E ancora il femminile che irrompe nel maschile a sorpresa, come nei cappotti che si aprono sul collo o sulla schiena e si decorano con catene-gioiello che vanno da una spalla all'altra. E il prezioso che muta lo sportswear, come nei bomber e nei parka in nylon con scintillanti ricami 3d. "L'architettura - chiosa Simons - ridefinisce il rapporto di ogni donna coi suoi vestiti in un modo intimo, nascosto. La decorazione tradizionale trova applicazioni non tradizionali, sfida o contraddice le convenzioni visive dei capi, non è mai ovvia." in tutto questo, echi di altre collezioni della maison e citazioni come il tailleur Bar di Dior, con la gonna ampia portata non con la giacca avvitata ma con il blazer over. "Ci ispiriamo al passato per tradurre la bellezza, la qualità della tradizione, anche dell'alta moda. È una cosa che Prada ha sempre fatto. Valorizzare la storia vuol dire anche recuperare la storia di Prada; penso ai momenti rivoluzionari che l'hanno segnata e che qui cerchiamo di richiamare. Non ci sono mai riproduzioni dirette, ma riflessi di qualcosa che riconosciamo, un linguaggio che appartiene a Prada. Sono i momenti che ci hanno aiutato a definire la nostra attuale idea di bellezza, quella che oggi - conclude - vogliamo ridefinire".
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